giovedì 31 dicembre 2009

non finisce e non inizia... continua

Oggi è uno di quei giorni in cui tutti s'affaccendano freneticamente, tutti impegnati a rendere questo giorno speciale, unico, indimenticabile, la sensazione che si vive girando è di imminente fine. La fine di qualcosa. Tutti pronti a vivere la fine. Tutti pronti a vivere l'inizio.
Io rimango dietro i vetri di casa mia, vorrei urlare che non cambia nulla, oltre a un vaffanculo di cuore, che non finisce il mondo, che dopo il 31 dicembre c'è semplicemente il 1°gennaio, che cambia solo l'anno, il numero, e che sarà faticoso scrivere 2010 piuttosto che 2009, faccio fatica anche ora.
e allora calmatevi, respirate, che tanto non finisce nulla, né tantomeno inizia qualcosa.

Tutto continua, tutto si muove costantemente.

martedì 17 novembre 2009

.... un grande dolore


Questo è ciò che riporto a casa da Roma, un grande dolore....
mi sono sentita denudata...
...racconterò ora no.

venerdì 13 novembre 2009

si parte... destinazione Roma


Roma arriviamo e poi .... racconto :O)

Sorriso e si parte.



mercoledì 4 novembre 2009

Ritorno ... e che sia luce


Lo so, sono sparita, ma più che volatilizzata sono tra un posto e un altro, con gli occhi incastrati nelle scapole e qualche consapevolezza in più. Ho avuto nostalgia di questo posto, non ho mai avuto intenzione di abbandonarlo. E’ andata così per un po’, come in fondo così ci vanno tante cose, che uno pensa no mai e invece poi.
Ritorno qui, dove riesco a tirar fuori il mio stato, e vorrei tanto una rivincita, grande come le ali di Dio, grande come questo mio grande cammino. Mi sono rabbonita, mi si è placato il vento dentro, non aspetto più sul fiume che passi il cadavere del mio nemico, sto davanti all’acqua in rispetto e silenzio. Onore al destino quando ti fa respirare, fosse solo per un attimo. ma quell’attimo vale un’altra apnea, sempre e comunque. Onore al destino quando ti fa sentire umano e non pianta, e quindi riparto.

martedì 3 novembre 2009

a te amica ...


Ci sono momenti in cui mi sento forte e battagliera,
altri in cui invece mi ritrovo incapace, debole, triste...
E allora penso ad una mano amica che è sempre tesa,
pronta a proteggermi, a venire in mio aiuto,
e che mi vuole vedere sorridere, sia fuori che dentro...
Mony

Io e te che quando piangiamo
lo facciamo da sole e ci guardiamo in faccia solo dopo,
che tanto del prima e del dopo sappiamo già tutto,
io e te che parliamo e poi diciamo lo so cara lo so,
io e te che riusciamo ad essere così complici
da non accettare di non avere un amore altrettanto complice...

A volte mi fermo a pensarti più forte
e mi chiedo che destino avremo, mi chiedo tante cose....
e so anche di peccare, io che spesso mi chiudo,
e mi tengo dentro la verità,
quella verità che io vorrei gridare ma poi mi tiro indietro
perchè non voglio che tu mi veda piangere.

Ti voglio bene, non te lo dico mai, ma vorrei che tu lo senta.

venerdì 23 ottobre 2009

ricordando l'arena ...



è stato bellissimo esserci..

viverlo ascoltarlo..

emozionarmi con te

è stato davvero un concerto magico,

grazie Liga..

perchè

le tue canzoni sanno entrare dentro

ma dentro dentro


ho voglia di Ligaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

martedì 13 ottobre 2009

solo due parole...


Due parole. Giusto per uscire da un casino e infilarsi in un altro. Due parole, dette alla persona giusta che in quel momento non ne ha voglia. Due parole che possono pesare come due macigni rotti di cui ci si dimentica l’inevitabilità dei conseguenti sassolini. Due parole, le giuste due. Quelle che chiudono un discorso che non avrebbe dovuto nemmeno essere aperto. Due parole per prendere le distanze dalle circostanze. Due parole per uscire da un tamponamento a catena, appiedato, e guarda un po’, solo sulle tue gambe. Il problema è che quelle due parole non escono mai al momento giusto. Ti tempestano i rimorsi e i rimpianti perché non sono state tempestive.
Si ricomincia, signori, con poca sintesi e molta enfasi quando le due parole si moltiplicano. A questo punto, giustappunto, è meglio andare a capo. A capo di una situazione imbizzarrita ma non imbrigliabile. A capo e sul dorso di una vita che si rivela un cavallo di razza tanto più è incrociata. Un cavallo a un crocevia. Questa è la soluzione. Un cavallo piazzato improvvisamente spiazzato da tutte quelle croci che se ne vanno via.
Due parole: “Vado via“.

lunedì 5 ottobre 2009

Una grande chiusura, Verona 4 ottobre 2009




Frasi semplici che hai sempre considerato convenevoli ma che a volte, sanno fare la differenza. Un "conta", un "grazie"... e una gran finale. Un concerto all' arena che ha fatto la differenza. Le emozioni ci sono state, e sono state tante. Il tuo cantante preferito suona in quella che ora lui è riuscito a fartela sentire un po' la "tua arena".

In questo teatro così antico, così magico, capisci quanto le sue canzoni sono ancora più profonde ascoltate, cantate e urlate li dentro. Luciano riesce a fartele sentire vicine, nei pochi metri, nel suono che resta dentro, e fa fischiare le orecchie, e ti senti nell'arena dei tuoi sogni.

Una scaletta degna di una grande serata e adatta al luogo, in cui c’è spazio per l'entrata di Mario, per una performance del batterista Urbano da toglierti il fiato, per il video aggiornato agli ultimi fatti della nostra cronaca di "buona notte all'Italia" e che l'arena sa ben commentare, qualche parola non molte ma come ho già detto che hanno saputo fare la differenza, un clima caldo, in tutti i sensi, i fuochi d'artificio .... e uno sguardo buttato al cielo per far ritornare indietro le lacrime, ma non serve, ... scendono.

Un concerto che ti fa andare a letto ricordandoti che puoi sorridere anche mentre chiudi gli occhi. Perché, se non hai uno specchio, il tuo sorriso non lo vedi comunque. L’importante è davvero il "sentire" e quanto ti ho sentito. L’importante sono quelle note, in quell'atmosfera. L’ho già detto che sono felice? Sicuramente la miglior esecuzione, con un Ligabue in forma strepitosa e un band molto carica.
Alla chitarra Nicolo' Bossini
Tastiera Luciano Luisi
Batteria Michael Urbano
Basso Kaveh Rastegar
Tastiere Josè Fiorilli
Chitarra Fede Poggipollini

1. Leggero

2. Ti sento

3. Voglio volere

4. Piccola stella senza cielo

5. Cosa vuoi che sia

6. Il giorno dei giorni

7. Hai un momento Dio

8. Sulla mia strada

9. Eri bellissima

10. Ho messo via

11. Si viene e si va

12. Libera nos a malo

13. Bar mario

14. Le donne lo sanno

15. Vivo morto o x

16. Queste facce qui
17. Lambrusc e pop corn
18. Il giorno di dolore che uno ha
19. Certe notti
20. Non è tempo per noi
21. Happy hour
22. Balliamo sul mondo
23. Urlando contro il cielo
24 .Buonanotte all’Italia
25. Tra palco e realtà

venerdì 25 settembre 2009

8 anni fa ....



Otto anni fa in queste ore cambiava la mia vita
passavano le ore e man mano arrivavo verso l'alba di un giorno diverso...
li, sola, in quella stanza d'ospedale cercavo di concentrarmi per sentire meno dolore,
di regolare i respiri e dirottare i pensieri altrove......

lì sola nel buio di una notte difficile e tormentata
lì, aspettando che arrivasse il momento in cui Claudio
avesse avuto voglia di fare insieme a me
quel grande tuffo verso l'esperienza più grande che si possa mai fare al mondo,
verso l'emozione più intensa che si possa mai provare,
verso la gioia e il dolore più forte di tutte per una donna:

il miracolo della vita.

Fu una notte interminabile, degna d'esser chiamata vigilia.

Il travaglio fu intenso, il parto lungo e difficile... indescrivibile,
potrei scrivere centomila metafore,
centomila dettagliate descrizioni,
centomila chilometri di parole...


Ma nulla di tutto ciò potrebbe mai rendere l'idea
di quello che ho provato quando ho sentito quel pianto,
ho guardato quegli occhioni neri,
quei capelli così "sparati" alla giapponese...
ma talmente era forte il dolore che non ho saputo abbracciarti subito,
questo lo rimpiango molto,
di non averti subito abbracciato...
...e sono passati 8 anni!

si, il tuo compleanno mio piccolo ometto
e spero passeremo una giornata speciale
in cui tutti ti dedicheranno tante attenzioni
e ti faranno sentire speciale,
sei un piccolo grande ometto lo sai?
Ho nella testa tante troppe cose intraducibili a parole.
Ma infondo non ho bisogno di altre parole stasera,
so bene quello che devo fare, raggiungerti, accarezzarti lievemente
nel nostro lettone e svegliarmi presto domani
per far si che tu viva un dolce e divertente compleanno.

Auguri Amore mio bello, la tua mamma ti ama

Immensamente.



BUON COMPLEANNO CLAUDIO !!!

La forza che ci abbandona...


Come può una madre arrivare a questo gesto estremo? ... è comune farsi questa domanda quando si sentono notizie come questa. Una mamma, uccide prima i suoi due figli poi si suicida.

Era disperata. Era cosi disperata da non vedere nessuna via d’uscita. Continuava a scendere, sempre più giù, verso il fondo, e più scendeva, più il fiato la abbandonava e la forze se ne andavano.Fino a quando non è più riuscita a vedere altro che buio e la sua testa era un vortice di pensieri e paure.

Una madre pensa istintivamente ai propri figli. Non li abbandonerebbe mai a se stessi. Farebbe qualsiasi cosa per salvarli.

Quando è successo a me, non poche volte, io ho pensato che dovevo per forza tenere duro, tentare, resistere, cercare una riserva di fiato in una bolla che non sapevo esistesse o un briciolo di forza in un muscolo che non sapevo di avere.

Per mio figlio. Per non abbandonarlo, per non lasciarlo a sé stesso.

Ma non è l’unica possibilità.


L’altra possibilità è lasciarsi andare, tanto si combatte contro un nemico subdolo e perfido e non si vincerà mai. Se ne uscirà solo sconfitti e distrutti. Resistendo, si postpone soltanto la disfatta.


Nessuna madre sceglierebbe la fuga abbandonando i propri figli. Forse non si trova altro modo per salvare i propri bambini, che portarli con se. Portarli via: via dal male, via dal dolore, via dal buio, via dalla sofferenza. Con se: per non abbandonarli mai.

sabato 19 settembre 2009

Il giorno dei giorni ....

Oggi è stato tutto diverso, la mia email arrivata tra le prime, mi ha fatto assistere a un pomeriggio dietro le quinte, l'attesa prima del concerto dentro e fuori l'Arena e il soundcheck, le prove del suono pomeridiane del Liga con la band, normalmente inaccessibili e a porte chiuse, ... e l'incontro con Lui, una stretta di mano, di quelle forti, come piacciono a me, un bacio e una foto.

Alle nove in punto il boato di 12000 voci ha accolto Luciano, dalle gradinate e in platea ci siamo immediatamente alzati e abbiamo iniziato a cantare fin dalla prima nota. Sempre una forte emozione e impossibile per me trattenere le lacrime, mi arriva troppo dentro... bravo, grande.

Nel finale, sulle note di "Balliamo sul mondo", una vera e propria esplosione di energia ha travolto l'Arena. Rock'n'roll doveva essere e "porco rock'n'roll" è stato, così come Liga lo ha voluto sottolineare in uno dei parlati tra un pezzo e l'altro.Nel finale l'abbraccio coi fan è stato una "botta" straordinaria e Luciano non ha potuto fare a meno di ringraziare: "Vi ho beccato mentre scattavate tutte quelle foto" ha detto "sappiate che anche io ho scattato le mie, e sono rimaste impresse dove voi sapete."

venerdì 11 settembre 2009

Ogni anno oggi ...


Un fiore in memoria per le vittime dell'11 settembre.
un fiore per le vittime dell'abruzzo...
un fiore per le vittime di viareggio..
un fiore per ogni persona che ha lasciato questa vita.

sabato 5 settembre 2009

Si riapre...

Già. Sono tornata. Da me stessa.
Mi sono perdonata, mi sono abbracciata, mi sono assolta per peccati che non ho commesso.
Poi, dolcemente, ho lasciato che i giorni si confondessero tra loro,
che le ore perdessero di valore e che il mio tempo fosse scandito unicamente
da luce, buio, fame, sonno.
2 settimane di convalescenza.

La prima settimana è stata ricca di angoscia, di sogni indesiderati e silenzi.
Poi la scelta sofferta di partire e la necessità di staccare, di respirare un’altra luce.
Menton.... Mi ha curata accarezzando ogni ferita.
Non mi sarei mai aspettata niente di simile.
Cioé speravo in un beneficio, si…. ma non ero così ottimista.


Settembre è un po' come gennaio... si riprende,
si riparte, con buoni propositi .... e speriamo che vada.

mercoledì 15 luglio 2009

grazie...

Grazie per avermi fatto capire che potevo ancora amare
grazie per le volte che mi hai accarezzato la mano
grazie per avermi fatto desiderare l'amore vero
grazie per avermelo dato
grazie per i complimenti che hai saputo farmi
grazie per avermi fatto ridere
grazie per i tuoi lunghi baci
grazie per avermi voluta
grazie di tutto questo
questo è ciò che hai saputo darmi e non è stato poco
sono qui a riconoscerlo
dispiaciuta perchè non è bastato
Vy

giovedì 9 luglio 2009

... Ritorno


.... ritorno non stando bene. Sentendo un ansia che mi spaventa. Così riapro queste pagine che raccontano di me, e mi chiedo che c'è?.... C’è che io di natura sono un essere autocritico e di una severità sovrumana con me stessa. C’è che sono mesi che mi sento io quella sbagliata, quella che non è abbastanza, quella che non da quanto dovrebbe, quella che non è come vorrebbero, quella che fa ma potrebbe fare di più, quella che è ma potrebbe essere di più…. sostanzialmente: quella che non è abbastanza giusta. C'è che sento un nodo in gola e le lacrime subito scendono, per un non nulla, c'è che non sto parlando con nessuno di questo.


Sapete che c’è di nuovo?


Che mi sono rotta i coglioni, di valere molto per gli altri e poco per voi. Di prendermi colpe che non ho. C’è che io in dubbio non mi ci metto più, mi sono stancata. C’è che quando io mi presento, dico solo “Piacere, Viv...”. Non dico “sono la migliore”. Dico “conoscimi, scoprimi, vivimi.” Sono un collage di difetti con qualche bel pregio. Non pretendo di essere niente. Non chiedo niente. Non voglio apparire diversa.


Cosa sono?


Sostanzialmente non lo so nemmeno io. So che vivo cercando di dare il meglio e preoccupandomi fin troppo di non ferire gli altri. So che ogni tanto cado e le ginocchia son sbucciate un giorno si e l’altro pure, ma mi rialzo. Sempre. So che se ci tengo a qualcuno, quello vieni prima di me stessa. So che mi fido delle persone anche se so che mi faranno male. So che sono di una pigrizia sconvolgente se si tratta di me, ma corro come un trottola per chi mi sta vicino. So che potrei essere migliore. So che non mi voglio bene. So che sono lunatica. So che ogni tanto faccio cazzate clamorose. So che non so mentire. Perché la verità mi si legge negli occhi e nelle mani, sempre. So amare. Troppo. So difendermi. Poco. So curarmi, per forza. So che quando sto male non urlo. So che quando vado in pezzi non faccio rumore. So che se mi calpesti e ti voglio bene, chiedo scusa io.


Sapete che c’è di nuovo?


Che sono qui. Tengo stretto tutto. E piango il mio dolore. La debolezza sarà forza, un giorno..... quando?

venerdì 26 giugno 2009

Famiglie che si sgretolano e briciole d'amore...


Rimango ancora perplessa difronte a tutta questa infedeltà, che negli ultimi anni da single sono venuta a conoscere... e stamattina leggevo delle lettere su una rivista settimanale, donne che dichiarano di tradire senza nessun senso di colpa, donne che dicono di avere un marito bello, ricco e simpatico e di essersi fatte un amante brutto, in cassaintegrazione e rozzo... donne che dicono di tradire per sentirsi vive.... che tristezza queste lettere. Donne giovani e no, amanti o cornute (ma che differenza c'è?), che non sono capaci di concedersi l'amore. Nessuna lo ha mai nominato. Non parlo dell'amore istituzionale per il marito o di quello trasgressivo per l'amante (ma è ancora trasgressivo avere l'amante nel 2009?) parlo dell'amore per se stesse. Non sono una moralista, la questione non è tradire il marito ma vivere nella verità, far coincidere quello che si pensa con quelo che si dice e con quello che si agisce: non è deplorevole vivere nella menzogna? Perchè non mettono i rispettivi consorti al corrente del loro stile di vita? Magari le capirebbero, magari non sarebbero più buoni, gentili e simpatici e diventerebbero anche loro un po' stronzi... come gli uomini che le fanno sentire vive. Perchè poi una donna si sente viva quando un idiota se la porta a letto? Ne è passato di tempo da Madame Bovary, ma quanta strada devono ancora fare le donne per uscire dall'ipocrisia e concedersi una vera tragressione: QUELLA di ESSERE AMATE.

giovedì 25 giugno 2009

Correre... non ne sono capace


Ci sono momenti in cui tutto va talmente veloce che non si ha nemmeno il tempo di pensare, di rendersi conto di ciò che si sta vivendo, e che questo star bene ha coperto ogni riflessione, e quando non si riflette si sta bene. C’è solo da vivere. Da sdraiarsi e respirare forte ogni secondo, da alzare lo sguardo e perdersi tra le stelle, da stringersi forte ad un braccio mentre si lascia la propria vita alle spalle. C’è poco tempo da dedicare al sonno e ancora meno da dedicare ai pensieri.

Del resto, però, questa mattina mi sono sorpresa a pensare a questo momento. So che lo ricorderò per sempre. Non per le mani che stringo. Per ciò che sto realizzando. Per la prima volta dopo qualche anno mi sembra di fare qualcosa di concreto. Di non buttare via del tempo. Sto amando e del resto è l’unica cosa che mi riesce bene. Parole importanti in questi giorniche corrono.


Io faccio schifo a correre. Non sono mai stata in grado. E dire che è elementare… devi solo muovere le gambe velocemente. Ma a me non riesce. Quindi cammino rapida e spero che la costanza del passo mi porti ad afferrare almeno un lembo della giornata.



giovedì 18 giugno 2009

3 mesi ...


Un inizio di fumo...
discorsi dal sapore di viaggi, Comano e Parigi,

risate, cene e figuracce.

Passione, sguardi intensi e profondi

semplice magia,

sesso e amore,

musica canzoni, note come tatuaggi sotto la pelle..

buongiorno e buonanotte per tre giorni,

attimi che sembrano eterni e eternità che si brucia in un attimo.

Lacrime amare sulla pelle e dolci come il miele sulle labbra,

solitudine e smarrimento, risolti con un abbraccio e un pensiero.

Mano nella mano, sudore e lenzuola da cambiare.

Discorsi, chiarimenti e sete di conoscenza.

Avvinghiati tra di noi, ed alla vita, in un corpo solo.

Sussurri nell'orecchio, il tuo ciao ripetuto e il mio sbuffo.

Un ospedale, un intervento chirurgico, e la voglia di te.

Sale sulle cose di ogni giorno e

sull'insipido scorrere del tempo lontani uno dall'altro..

Piccolo favori, completamento di noi stessi.

Sogni e rabbia..

occhi scuri e sole dentro,

sguardi di fuoco sulla pelle e negli occhi.

Colonna sonora Liga.

I nostri tre mesi.

Cosa saremo...

venerdì 5 giugno 2009

Chi sono ??

... non lo so.

Sto cambiando ancora e non capisco in che modo. Ad oggi mi paio parecchio sbagliata. L’equilibrio è vacillante e il sorriso evanescente. Non c’è tranquillità, non c’è respiro, non c’è spazio, non c’è serenità, soprattutto.
Ci sono abbracci che scatenano ire funeste. C’è un sole rovente da soffrire più che da godere. Ci sono occhi tristi, occhi troppo sicuri, occhi pieni di lacrime: i miei.
Taccio. Che non ho più voglia di dare spiegazioni, di difendere la mia persona e di convincere…di cosa poi? Che certe cose sono istintive: o mi dai fiducia o non me la dai. Mi studi quando mi stringi la mano la prima volta, poi fine. Invece è un susseguirsi di interrogativi accuse e frecciate.
Non sono felice. Si può essere felici a momenti e sereni mai?! A quanto pare si. Sto perdendo lucidità. Ho bisogno del mio spazio, dei miei tempi, di parlare con me stessa. Sta cambiando tutto ed io mi sono persa. E non credevo sarebbe stato così semplice mettermi in difficoltà e toccarmi e smussare i miei spigoli mio malgrado. Mi mordo la lingua 10 volte su 8, sono più paziente di quanta pazienza abbia effettivamente e metto me all’ultimo posto.
E non posso farlo, cazzo. Non di nuovo.
Forse non ho imparato niente. Forse non si cambia. Forse ho sbagliato tutto e sto continuando a sbagliare. C’è solo confusione e tensione e tristezza e poco tempo. Non c’è miele abbastanza dolce che valga.

Devo scegliere ME.

giovedì 4 giugno 2009

Ricordare Parigi ...


Mi basterebbe una notte sola..
o un viaggio solo andata ..
Mi basterebbe un'ora sola
o una vita intera.
Voglio ancora avere per una volta
uno sguardo che arriva dove nessun altro può.
Lo sguardo di chi una volta tanto sente che questa è vita.
Lo sguardo che se un bel giorno passi di qua ...
Mi basterebbe perdermi tra i suoi monumenti,
tra i suoi profumi...

Come l'ho sognata mille volte..
come mille volte l'ho immaginata..
voglio perdermi ancora in questo sogno qua..
quello di perdermi dentro Parigi..
dentro il suo aspetto..
dentro i suoi versi..
dentro un bistrot..
perdermi in un jazz club.. ( con i pop corn secchi :)
perdermi e ritrovarmi in note lontane.
Mi basterebbe una notte sola
che c'è di male...
voglio ancora una volta
avere un sorriso che parla da se
una passegiata notturna
le gambe che fanno male
un letto che mi accoglie
un rokcafe..
ma a Parigi.
Addormentarmi incosciente
svegliarmi mentre gira tutto tutto gira
..........................Gira ancora.........
sapere che a volte
la vita li
è li che ti aspetta... con i suoi versi.
con le sue strade in discesa.
in quella lingua li
in quelle strade li.
Sapere che sei tu ad essere ferma.

-Ferma a pensare e ricordare parigi-

sabato 30 maggio 2009

Olympia e Ligabue ...

Parigi, un palazzo storico con la facciata occupata dal nome "LIGABUE", che capeggia centrale a caratteri cubitali illuminati di rosso, colore dominante del prestigioso "Olympia".
L'entrata è un lungo corridoio ai cui lati sono appesi i manifesti dei grandi nomi che presto verranno qui ad esibirsi mentre l'interno mostra immagini del grande passato di questo teatro parigino le cui scene sono state calcate dai più noti ed acclamati personaggi della musica internazionale.
E' la prima volta di Luciano a L'Olympia, è la quarta e ultima capitale europea in cui ha deciso di portare il suo rock, almeno per quest'anno.
Inizio concerto, ore 21.15.
Noi, pubblico del Liga siamo tutti in piedi, nonostante i posti a sedere numerati. Nessuno, nemmeno la security, impone lo "star seduti". E' un tripudio fin dall'ingresso sul palco di Luciano che, ancora una volta, sorprende: l'inizio per voce, chitarra e armonica tocca stavolta a "Non E' Tempo Per Noi".
Impossibile descrivere le emozioni provate fin da queste prime note... L'Olympia si riempie di cori dalla platea alla galleria e non smetterà per le successive 21 canzoni.
Entra la band e il Liga fa scivolare "Il Centro Del Mondo" e "Quella Che Non Sei" prima di salutare i presenti. Prosegue con "Ti Sento" accolta come sempre da un'ovazione e prosegue con "Sulla Mia Strada" e "Seduto In Riva Al Fosso".
Spazio alla divertente presentazione di "Si Viene E Si Va" intenzionalmente scritta per una tripla interpretazione (vita, successo, sesso) e poi, in crescendo, "Cosa Vuoi Che Sia", "L'Odore Del Sesso", "Libera Nos A Malo" e "Tra Palco E Realtà", quest'ultima modificata istantaneamente nel testo: "E poi abbiamo già chi ci porta forse a Parigi, qui all'Olympia".
Dodicesima canzone in scaletta: Luciano riabbraccia chitarra acustica e armonica per "Leggero" (altra new entry in set list) che diventa così un lungo emozionante respiro di metà spettacolo, prima di un'altra botta caratterizzata da "Ho Perso Le Parole" e "Vivo Morto O X" inframezzata con alcune eccellenti citazioni da "Con Queste Facce Qui" e "Lambrusco & Popcorn".
Non manca "Piccola Stella Senza Cielo", "Questa E' La Mia Vita", "Le Donne Lo Sanno" uno sguardo attento e delicato al cuore delle donne, alle nostre emozioni, alla nostra forza, Ligabue li canta in questa bella canzone, bella nel ritmo e nelle parole. Segue "Certe Notti", "Happy Hour" e "Balliamo Sul Mondo".

Concerto finito? Nemmeno a parlarne!

Dopo 3 minuti di pausa dietro le quinte, Luciano riguadagna il palco sottolineando la qualità dell'amore riservatogli soprattutto da coloro che, pur di esserci, hanno prenotato viaggi, alberghi e soggiorni nonostante il periodo di crisi economica generale.
Il bis comprende "Buonanotte all'Italia" e "Urlando Contro Il Cielo".
I ricordi hanno preso il giusto posto, come i tasselli di un puzzle, i rancori se ne sono andati, rimangono strane sensazioni, nostalgie, rassegnazioni e voglia di vivere un "ora"... è la vita che va così. Mi sono gustata tutte le canzoni, emozioni in caduta libera, parecchie lacrime ... e una botta dentro.

Ho letto che a fine concerto gli organizzatori hanno ammesso apertamente di non aver mai visto un pubblico così caloroso e instancabile nell'intera storia dell'Olympia.
Questo è stato il weekend a Parigi, quell' ansia che ti trascina dall' emozione, l' adrenalina quando hai un aereo da prendere, una torre eiffel da ammirare, una persona da conoscere, la tua musica da ascoltare, e una nuova emozione da ricordare. Camminare per Parigi e rendersi conto che la musica in Francia è sempre la solita musica che hai ascoltato solo qualche mese prima a Verona e ti senti rassicurata da un atmosfera diversa, comunque intensa, più veloce meno famigliare, calda ugualmente. Arrivare fuori ad un teatro e vedere quella scritta gigante all' entrata, vedere i volti di persone che sono li per lo stesso amore, occhi che si scambiano, occhi che si ritrovano nelle stesse canzoni, in quell' attesa che precede ogni inizio concerto che è forse una delle attese più meravigliose che si possano provare. Il teatro, così piccolo cosi ristetto, le luci, quelle luci che si spengono, quelle luci che precedono il motivo, il motivo di tutto ciò, il motivo per cui ho fatto una valigia, non ho comprato solo il biglietto di un concerto ma anche di aereo, e di albergo, il motivo l'unico motivo. In quell' istante spunta con la chitarra, e ti rendi conto che ne è valsa la pena
Poi quando tutto si è spento, i saluti, le aspettative hanno ceduto alle 2 ore e mezzo di spettacolo ai 22 brani al ti sento e alle lacrime, cedono ad una nuova attesa. Cedono ai volti che stanchi, si rifugiano nell' albergo e nel ritorno a casa, cedono a chi adesso aspetta Verona, cedono a chi c' era, a chi c'è e a chi ci sarà a chi ha saputo, chi sa e chi saprà. Soprattutto cedono ai miei grazie sbattuti, urlati vomitati in faccia a chi rende possibile tutto questo a chi rende inevitabile lo scontro tra emozioni. Grazie a te, che hai fatto si che quel 30 maggio 2009 il mio centro del mondo, e quello di altre 2000 persone era a Parigi, all Olympia in quarta fila posto 6.
Grazie perchè mi sai smuovere dentro, perchè arrivi sempre al momento giusto, grazie per le risate e i pianti, grazie per la vita passata, grazie per le botte dall' allegria e per la tua discrezione nel parlare di te, per l'insano pudore che trasmetti quando parli di noi, di noi che siamo arrivati lì, ti abbiamo atteso... parlo al plurale perchè mi prendo la responsabilità di parlare a nome di tutti quelli che quel giorno erano lì e come me sono pariti per l Italia, erano lì per crederci un po di più per darti un po d'energia, perchè te ne diamo tanta anche noi, e per prenderne altrettanta da te! Grazie per avermi portato oltre, dove sparisce qualsiasi confine, Grazie per avermi fatto viaggiare col cuore, Grazie per avermi fatto partire davvero, Grazie per avermi fatto tornare LEGGERA!

venerdì 22 maggio 2009

Giorni di maggio ...


Arrivano queste giornate di sole. Con momenti che stringo forte al petto e ne faccio tesoro. Respiro forte e lascio che altri occhi guidino il mio vedere e il vento porti con sé un sentire dal sapore antico. C’è pace. E l’inizio di un lento tormento.
C’è la difficoltà di far combaciare due vite, c'è la voglia di sentire, e la speranza di potersi ritrovare. C'è che quando le sue braccia mi stringono io non mi sento in gabbia. Non ho alcuna voglia di scappare, anzi.
Poi ci sono momenti vissuti come se fossi ancora sola, ancora indipendente, ancora libera di infilarmi nei guai senza dover rendere conto a nessuno. Ma non è così. E lo so bene.
Questa mattina sulla mia scrivania c'è il mio Ipood. Non so che canzoni siano state aggiunte, se quelle da me richieste, ma so che c’è. Ed è un pensiero che qualcuno ha avuto per farmi piacere.
Questa mattina sulle mie labbra c’è ancora il sapore di baci speciali che lui è venuto a recapitarmi ieri.
Questa mattina è di pensieri, è di confusione...
Questa mattina però so che l’unica cosa che avrei voglia di fare non posso farla.

Questa mattina sono solo in grado di pormi domande e tapparmi le orecchie per il rumore assordante delle pessime risposte che potrei avere.
Maggio trascorre con il sole, con il caldo, e con quel pizzico di malinconia. C’è poco riposo e troppa vita.
Sono confusa. Sono una grandissima stronza, forse.


martedì 19 maggio 2009

Un piccolo grande piacere...


Ciao Viv, non sai che piacere trovare il tuo commento, non si riesce ad immaginare se la gente legge quello che scrivi e se le proprie parole vengono in qualche modo condivise .... ma sapere che anche solo per te le mie parole sono risultate piacevoli e magari ti hanno distratto piuttosto che fatta sentire "vicina" di alcuni pensieri .. mi riempe il cuore di gioia! Se vuoi contattami pure, conoscere persone autentiche e leali è sempre un piccolo miracolo e ci arricchisce se poi si riesce a gestire un contatto con semplicità e verità. Un grande e caro abbraccio, a te e al tuo bimbo. Grazie ViV

lunedì 18 maggio 2009

L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.




Sto in un guscio di ovatta.

Che non è come dire bambagia che uno pensa a qualcosa di morbido,

di garantito, quasi di bello.

Ovatta è come dire insonorizzato,

come dire che stai più immersa nel polistirolo che nel tuo nome.

Chiedo scusa al mondo che mi sfugge, ma questo tempo non mi concede soste.

Io mi sono allontanata.

Da me, dalle bocche, dalle mani, mi sono allontanata per incapacità.

Accade un giorno, che ti svegli e vivi

ma nel frattempo dormi un sogno che non si srolla se non nella speranza,

se non in quel modo di nasconderti che hai,

rifuggendo parole, sterzando sul tono di voce,

che nessuno s’accorga e poi ti dici ma che cazzo

ma s’accorgessero pure che il piccolo sostegno acerbo è franato.

E poi però non ti va che ti sentano così,

non va a te di sentirti così e si innesca uno strano e conosciuto meccanismo di chiusura,

noto come i soliti ignoti, noto come il solito bluff.

Parlami di te e non chiedere di me, che non ti so rispondere,

che comunque non ti risponderei, che comunque ti mentirei.

O comunque mi costerebbe fatica pronunciarmi.

C’è della stanchezza e del mancato entusiasmo,

questo bolle in pentola, è che uno resiste mica si getta nel primo sottovuoto,

ma poi ti stanchi e ti butti sul letto una sera dopo l'altra e ti dici

vaffanculo sono stanca e ho il dirtitto di ammetterlo

il diritto di farmi sto lutto di me

il diritto di non condividere

di non spiegare pure di non capire un benemerito cazzo

Che niente vorrei capire

niente masticare

nientenientenienteniente

che niente mi sento e niente sarò

ma qualcuno ha bagnato il biscotto nella tazza di latte freddo che sono,

neve fredda smontata, ma giuro sul pro futuro,

che appena mi rendo più forte sarò valanga

e me ne dimenticherò di fare attenzione.


Chiedo scusa alle vite di chi amo, agli occhi a cui manco,

alle braccia che non hanno mentito, chiedo venia alla mia mancata partecipazione

a gioie, successi, dolori, amori, non è per sottrarmi,

è che quando uno non lo sa fare non può forzare

e per galleggiare su questa poca acqua che mi porto nello stomaco

mi nascondo, che mi dico
se non mi guardi magari manco io mi accorgo di me.

sabato 9 maggio 2009

Occhiali da sole .... aiutano


.... Per nascondere due occhi lucidi,

gonfi, e che scaricano qualche goccia

in una mattina di giochi per Clo,

vederlo con quello sguardo triste

le prime sconfitte,

e non capirle abbastanza.

Solo se si prova si può capire.

Una mamma

e il suo bambino

una mamma

che per il suo bambino farebbe di tutto

ma li non puoi fare nulla

se non incoraggiarlo

dirgli che è bravo comunque

anche se non ha una medaglia al collo...

Tu al di la di una rete

e lui seduto

che si guarda intorno e non parla

non gioca,

la mamma certe cose le capisce al volo,

e alla mamma fanno male quanto stanno facendo male a lui.

Toccare con mano, che sta crescendo

e che la mamma

non può dare tutto,

vittorie e sconfitte,

per la mamma sei comunque un campione,

però lo senti il suo magone, e viene anche a te,

allora alzi gli occhi al cielo

per far tornare indietro qualche gocciolina che scappa

e pensando che un padre c'è stato

molto banalmente il pensiero va a lui

"io oltre non posso andare, se puoi aiutalo tu"

e immediatamente ti senti stupida,

e ti aggrappi alla tua solitudine di mamma,

che ti fa gioire e piangere sola,

devi solo esserci in questi momenti

e io sono li.


Gli occhiali da sole

aiutano

in mezzo a tutta quella gente

aiutano

molto.


Staffetta, ultima gara di squadra,

e arrivate primi,

ORO

e allora anche tu con la tua medaglia al collo,

torni a casa con un sorriso.

E' stata dura Clo

è tu sai quanto.

lunedì 4 maggio 2009

la notte è troppo lunga e il buio troppo denso



Scendono lacrime che bagnano il cuscino. Silenziose e soffocate per non disturbare nessuno. A farmi forza solo le mie braccia. In un letto troppo grande, in una stanza dal colore che amo, in una notte troppo vuota. E tu dall’altra parte della città sei tranquillo e prendi sonno senza fatica.
E io sono alle prese con una caccia grossa, devo uccidere il mio grillo parlante, quella vocina che dal profondo urla “così non va!così non va!”. Cronache di un film già visto. E non ti sto paragonando a nessuno, ci mancherebbe. Perché sto parlando di me non di te. Di me che di nuovo metto in gioco la mia vita per farla combaciare con quella di qualcun altro, come se la sua avesse più valore della mia.
Oggi sento freddo. La voglia di sospirare affondando il viso nel tuo collo e darmi della stupida per tutti questi pensieri ridicoli. Ritrovare il sorriso nel nostro star bene e lasciarmi questa nebbia di titubanze alle spalle.
Purtroppo le parole per quanto belle si sgonfiano se non ci sono fatti a supportarle. E oggi mi sembra che il NOI sia più sgonfio. Meno entusiasta e meno convinto.
Ho bisogno di ritrovare la mia capacità di buttare tutto sul ridere. Non mi piace la me di questi giorni, affatto. Sarà che non ne posso più di questo tempo che sbalza da una temperatura all'altra, sarà che sono un pò sotto stress, sarà che devo darci il tempo di conoscerci… di sicuro però i primi approcci sono già ricchi di mancanze.... semplicemente questo, in questa notte densa.

sabato 2 maggio 2009

In un compleanno da scartare....


Ma qualcosa mi manca. Ti ricordi?
E' sempre stato così.
Lo sento da come respiro la vita.
Sento che mi manca come se mi fosse già appartenuta e qualcuno me l'avesse portata via.
Ma non so esattamente cos'è.
C'è chi cerca l'altra metà della mela, io sto cercando ancora la mia mezza.
Sono uno spicchio di me stesso.

- Fabio Volo -
.
Quando una frase,un pensiero,una poesia altrui...

è come se ti appartenesse...

lunedì 27 aprile 2009

a volte le parole non servono ...



non solo: a volte non possono nulla.
non posso spiegarti che ho bisogno dei tuoi occhi quando mi allontano,
che mi servono i fatti per calmare l’animo inquieto,
che una mano tesa mi allarga il muso imbronciato in un sorriso,
non posso prendere sempre io ciò di cui ho bisogno,
vorrei fossi tu a darlo,
senza bisogno che le parole fungessero da invito.
Forse sono arrivata troppo stanca a noi,
forse dovevo trovarti prima,
perchè ora non ho la forza di chiedere e neppure la pazienza di spiegare,
ammettere che mi servirebbe un tuo abbraccio oggi per scacciare i pensieri,
ma non verrò da te questa volta, non di nuovo, e va bene così…
SE avremo modo di conoscerci, certe cose le capirai da solo.
un “SE” che fino a ieri non c’era e oggi hai aggiunto.
e se già prima ero in bilico, ora mi sento che sto per cadere,
ma da che parte ??!!

"grazie per ciò che mi hai donato, per me è stato molto"

martedì 21 aprile 2009

Pensieri liquidi ...


Pensieri liquidi ,

che attraversano la mente e gelano il sangue,
goccia dopo goccia attraversando tutto il corpo.
Pensieri stretti tra i denti come parole mai dette,

mai pensate, mai capite, mai gridate.
Pensieri, come una morsa,
una trappola che ti stringe le gambe fino a spezzarle,
fino ad arrivare alle ossa, che ti costringe a terra

impedendo alle ali di fare il proprio lavoro
Pensieri come un masso legato al collo

che nel fiume della vita ti fa sprofondare sempre più giù.

Pensieri come sale sulle ferite che brucia e brucia
e ..bruciano tanto.

Pensieri che risalgono dallo stomaco alla gola

e dalla gola agli occhi, che feriti e stanchi,
rossi di sangue non sanno fermare queste maledette lacrime.

Voglio piangerli tutti questi pensieri.

Aprirei le braccia e mi lancerei dal punto più in alto del mondo
per poter provare l'emozione di un volo.

Ma stringo più forte i denti e mentre tutto scorre e nulla si ferma ,

nemmeno per un istante, trattengo dentro ogni dolore,
blindo la mia anima e la chiudo a chiave per non farmi più male.

E questa stanza diventa il mio mondo,

e queste pareti il mio cielo...

chiudo lo stupido rubinetto di questi occhi

che comunque non sapranno nascondere

il solco delle lacrime versate ... e mi fermo.

Domani proverò ancora una volta a cambiare dimensione.

Proverò di nuovo a imparare a camminare, passo dopo passo.
Ce la farò. Ho ancora del tempo.

Devo smettere di credere alle favole.

Perchè se è vero che dopo il temporale arriva il sereno,

è vero anche che che il sereno non è infinito...
Forse nessuno mai mi ha insegnato il modo giusto
di vivere, comportarmi, essere, rapportarmi....
o forse IO non l'ho imparato...

Ma quanto è strano rendermi conto di quanto la mia realtà sia solo mia.

E ancora una volta mi ritrovo sola e disillusa

coi miei occhi lucidi a scrutare il cielo

guardandoci dentro il disegno della mia vita in bilico.

E ancora una volta dopo aver creduto di fare tanti passi in avanti,

mi ritrovo a fare un enorme balzo all'indietro...

e senza parole senza forza, senza voglia forse,

cerco di ricomporre i pezzi sparsi di me e della mia fragilità,

ricominciare a comporre il puzzle dei miei giorni ,

nel verso giusto e nel modo giusto,

sperando di non rovesciarlo ancora ...

per trovare un senso a tante cose, troppe,

che forse in questa vita un senso non l'avranno mai.

E stringo più forte i denti, apro la trappola dei pensieri,

mi lecco le ferite e poso le ali.

Volare, non è la mia arte...

Guarderò il Sole da lontano,

...imparerò a vivere un giorno.
un giorno.
ora no.

sabato 18 aprile 2009

sentirti dentro, mi ha sfiorato il cuore...


Un giorno insieme
risvegliarsi e riaddormentarsi insieme,
e sentire che non c’è una parte da preservare,
una porta da tenere chiusa per non mostrare questa o quell’altra me.

Non c’è un salvagente da tenere pronto. No.
Non davanti a colui che mi ha voluta.... così, oggi.
Con la semplicità di un bacio e l’intensità di uno sguardo.
Sono assolutamente e completamente me stessa.
Pregi e difetti. Scleri e paranoie. Miele e follia. Tutto...

Con uno sguardo.
Penso di avergli tacitamente permesso di passare,
in quell’istante.
E quando le nostre labbra si sono sfiorate
io è come se avessi trovato il mio posto nel mondo.
Ma fa paura. Tanta. A volte troppa.

C’è il terrore di tornare a perdere tutto quello che
faticosamente ho rimesso insieme.
C’è la diffidenza quando lo sento sognare con me.
La paura di credere davvero ai suoi occhi
e la facilità con cui mi cullo nelle sue poche parole.
C’è questa fiducia incondizionata istintiva e totale in lui.

Ho paura di non sapermi più ascoltare davvero.

C’è che lo dico anche qui,
nel nascondiglio che ha raccolto tutto il mio male di vivere:

sentirti scivolare dentro, mi ha sfiorato il cuore,
questo ho sentito.



Comano, 18 aprile 2009

venerdì 17 aprile 2009

Mollare...



Io sono una che molla.
Punto.
Mollato fidanzato, mollato la scuola, palestra, corso,

mollato amicizie, mollato conoscenti casuali,

mollato una strada a metà del percorso e fatto marcia indietro.
Mollerei anche me stessa, tante di quelle volte, se si potesse.
Prendere una bella pausa di riflessione da me.

Magari tradirmi con una più fi... e meno paranoica

e poi tornare e dire “ma sei sempre stata nel mio cuore”.

Cavolatine così insomma.
Probabilmente alla lunga (o alla breve) mollerò anche questo blog

perché ci sono capitata assolutamente per caso,

e oggi è un giorno di questi pensieri casuali,

e anche se sono qui per caso.


Oggi mollo, ci provo...

mi allontano

e vedrò

sentirò

e

racconterò.

giovedì 16 aprile 2009

...NESSUNO


Qualche anno fa ho deciso che NESSUNO doveva più piacermi. Per molto tempo, almeno. Volevo solo preservare me stessa e lasciarmi il tempo di smaltire tutto il male che mi bloccava le vene. Un’impresa ardua, tra l’altro. Più è più volte mi sono chiesta quanto male potesse contenere un corpo.
Il fatto è che in questi anni non ho mai veramente preso in considerazione l’idea di AMARE di nuovo. Ho volutamente scelto di evitare qualsiasi rapporto soprattutto quelli che precludessero un vero coinvolgimento ed ho tenuto sempre un piede ben piantato a terra. Ho imparato a non credere a nulla di quanto mi venisse detto. A non fidarmi di grandi dichiarazioni sapendo perfettamente che si sarebbero sgonfiate in poco tempo. Ed ho continuato così, anno dopo anno...


Questo ho fatto, e il tempo mi ha fermata qui, incapace di cambiare strada, ... mi si è incollata addosso la mia scelta.


Ed oggi rimango ancora e SOLO io.

Io che mi guardo e non mi vedo

io che mi cerco e non mi trovo

io e questi specchi che vorrei ridurre in frantumi.

Io e me stessa

io e i miei sogni

indivisibili fino al ridicolo

io e le mie paure

stupide come me

io e la voglia di essere, vivere, sentire, ricordare...vincere.

Io e uno specchio che non sa chi sono

io cristallo dentro e cemento fuori

...
io
forse una stupida

io
e
nessuno
...

martedì 14 aprile 2009

...... nuda e cruda ma quanto vera

ma cosa ci esci a fare mi domando io
solo questo
scusa.....
ma se esci con uno che non t'interessa...
cosa ci esci a fare?
allora i punti sono due
o esci per farci una sana scopata
o esci per fartelo piacere
quindi....non dico che tu non ci debba uscire...
per l'amor di dio
non dico quello
dico solo che un senso devono averle queste uscite
altrimenti che ci esci a fare
telo dico io...
molto probabilmente...tu ci esci per farci una scopata....
ma quando sei li' qualcosa ti frena
ma scopatelo
cazzarola
ma dai
ti fai una scopata rigenerante
e ti rimetti al mondo
cazzo nella vita non c'e' solo l'autostima e la coscienza pulita
c'e' anche lo star bene e con esso il sesso
ma che te frega intanto sei stata bene
poi il giorno dopo si vedra'
lui te lo gestisci come vuoi
e come credi
non e' un problema
il problema e' un altro
magari lui esce solo per scopare
ma che c'entra lui
il problema sei tu
una esce...sta in compagnia.....
sta bene.....
fa una trombata
e il problema dove sta?
soprattutto se hai 35 anni
guarda vy che la gente tromba
tromba e tromba
e lo fa per il gusto di farlo e per il piacere in se stesso
la trombata non deve essere il prefidanzamento
anche perche' uno potrebbe non piacerti
e dai
certo che se deve essere una trombata potresti anche pensare....
almeno lo faccio con uno che mi piace
e qui ti do' ragione
ci sei?
meglio farlo con uno che ti piace?
certo che se è con uno che ti piace è meglio
e allora
se non ti piace lui
esci con uno che ti piace
e telo scopi bene bene
ma che cazzo vy
e non puo' essere sempre amore
c'e' anche il sesso
sesso e amore vanno distinti
in due cose diverse
non puoi con il tuo fidanzato fare sempre l'amore
devi saper fare anche sesso
e lo stesso vale in altre occasioni
il sesso va scinto dall' amore
capisci cosa voglio dire'?
e allora
cerca di essere un po' meno formale
vedrai che riesci a vivere in maniera migliore
e' difficile la prima volta
forse
ci sono dei tempi
che devono maturare
vedrai che la prima volta che tu scopi per il gusto di farlo....
e ti piace
vedrai che dopo diventa tutto piu' semplice
certo non puoi partire dal presupposto che quello deve essere l'uomo della tua vita
io credo che devi essere in un certo modo...
io credo che devi essere tu in un altro modo
almeno in maniera un po' migliore
per te
perche' il giorno che trombi perche' t'innamori
e trovi quello che ti prende per il sedere
poi ci rimani talmente male che
stai male per sei mesi
sei mesi
non ci si concede.....
si prende quel che si vuole
capisci?

sabato 11 aprile 2009

.... Pasqua


Succede di non dormire la notte, e in queste notti succede anche di più, e allora devi scegliere se fuggire nel tuo mondo, dentro un libro, dove niente e nessuno possono raggiungerti , o vagare per il web, tanto per stare peggio…o provare a scrivere due parole, sperando che ti siano almeno di compagnia. Ma le parole ti sfuggono, si allontanano, ti lasciano lì imbambolata a covare la tua rabbia e quel senso inutile di dolore. D’improvviso, tutto ti sembra stupido e assurdo, e senti più che mai la tua pochezza.
Poi cogli qualche frase, qui e là, ti viene in mente che è Pasqua, che hai vicino Clo, che il mare è bello e ti aspetta sempre…e ti aggrappi alle tue piccole, sciocche cose di tutti i giorni per ritrovare un sorriso, tenendoti sempre dentro al cuore quel mare di gente che anche stanotte dormirà ,o ci proverà soltanto a dormire , in una tenda o in una macchina, o ad aspettare semplicemente l’alba.
…..ammutolita e col cuore piccino e duro come un sasso, il mio augurio nasce dal profondo silenzio che ho dentro, dal fiato che continua a rimanere sospeso e trattenuto quasi in una preghiera.

Per quanto poco lo possa essere, ... Buona Pasqua e .... Buonanotte.

venerdì 10 aprile 2009

Che non si spenga... per l' abruzzo


Ancora una volta, un segnale che ci dovrebbe fare riflettere.

L'uomo crede di disfare e rifare....ma la natura comanda.

Stiamo perdendo il vero senso della vita, i veri valori ...


Quest'anno Pasqua non sarà per tutti,

quando succedono cose così dolorose non si hanno parole per dare conforto,

servono fatti concreti... serve ricominciare da capo,

serve aiuto da tutti quanti...

però forse serve anche fermarsi...

potrebbe essere il momento per porsi delle domande,

ci sono cose che non possiamo cambiare e vanno accettate così..

ci sono altre che hanno bisogno del nostro

coraggio, della nostra saggezza e de nostro amore

per cambiarle...

oggi è venerdì santo...

la croce è grossa per molti...

e oggi solo l'amore aiuta a sollevarla...

Forza!




domenica 5 aprile 2009

Pensieri di donne ...

Li vogliamo dolci: è indispensabile l'sms del buongiorno, della buonanotte, sms stile baci perugina durante il giorno.Ci devono dire sempre la verità, ma quando chiediamo se stiamo bene con un vestito, se siamo grasse o se ci sta bene un'acconciatura nuova e ci dicono che siamo bellissime non ci crediamo...Dopo un mese che li conosciamo ci devono già riempire di coccole e di regali, ci devono dire che ci amano alla follia, che siamo delle superdonne e che tutte le altre non valgono niente. Soprattutto le ex: non possono che essere delle sciacquette che non reggono il confronto con noi. Se sta con noi un uomo deve improvvisamente diventare un cieco selettivo, cioè non azzardarsi a guardare un'altra donna. E via di seguito... A questo punto gli uomini mi fanno un pò pena... poca però.

mercoledì 1 aprile 2009

Piove, piove .. e piove

Aggiorno poco perchè non ho nemmeno il tempo di respirare. Il che forse è positivo, perché manca anche il tempo di pensare. Bugia. Perché la sera, la notte non chiudo occhio e sto li nel buio a far lavorare la mente, e vorrei la possibilità di riscattare la mia dignitià ed imporre il rispetto, questo è l’orgoglio che non accetta di essere calpestato. A proposito di calpestato..questa mattina mi è capitato di risentire Bersani (Samuele eh) con “Giudizi Universali” e c’è una strofa in particolare che effettivamente inquadra bene la facilità con cui oggi si passa sopra alla gente senza dare il minimo valore. Si promette, si fanno grandi discorsi e si giurano romanticherie senza che nessuno dall’altra parte lo chieda e poi si lanciano le persone dalle torri quasi fossero monetine. Tanto il desiderio a cui servivano l’hanno in qualche modo realizzato, e allora giù, avanti che c’è posto. Provo una grande pena per la gente di questo tipo.

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l’odio
Torre di controllo, aiuto, sto finendo l’aria dentro al serbatoio.......

martedì 24 marzo 2009

Difficile trovare le parole... Davide


Quanta fatica per diventare grande… se così si può dire, eppure eccoti qui, sei uno splendido ragazzo e anche con un cuore grande. Cerca di goderti questi 17 anni nel miglior modo possibile! Davanti a te avrai ancora una lunga strada da percorrere, ti auguro tutto il bene di questo mondo affinché tu possa trovare ogni giorno momenti stupendi e indimenticabili! Davide, io penso che l' importante non è quante volte una persona si vede importa invece se ce l'hai nel cuore... ed "esserci"..... tu ci sei... Auguroni ....
Clo e Vy

lunedì 23 marzo 2009

( aperta parentesi chiusa parentesi )



(Accuso la stanchezza, quella post weekend, quella del fine settimana finito, la stanchezza del corpo che ha fatto molti lavori e quella del corpo che esce poco per volta e tutto lo stanca, accuso la stanchezza psicologica di un inizio settimana che mi pone di fronte alla necessità di propendere per il mutamento, e mi obbliga a farmi forza perchè dalla crisi io possa ricevere una spinta benefica verso l'opportunità (di cosa non è ancora chiaro). Accuso la stanchezza di una solitudine mentale, perchè gli affini esistono, ma dislocati geograficamente in modo disomogeneo. Aaccuso la stanchezza della solitudine fisica, ben conscia che intorno a me a parte qualche luminosa eccezione non vi è che poco o nulla, e mi ritrovo come un cactus nel deserto, per difendermi e sopravvivere ho trasformato le foglie in spine).

domenica 22 marzo 2009

Una serata tra "Le mura" ...


Una serata, senza tempo .... e libertà.
Con i denti stretti, un vento fresco e un po' pungente,
ma che ci stava tutto . Si si, proprio tutto.
Solo le nostre parole, gli occhi grandi e le voci stonate…
questo nessuno se lo porta via.
Nel borgo più piccolo che abbia mai calpestato.
All’ombra di una fortezza,
da una parte i sassi a formare case
e dall’altra le luci scintillanti di una città.
Li,
i miei momenti di silenzio,
le mie parole, le mie paure,
i miei ricordi, la mia forza...
e quel profumo di tempi lontani,
riscoperti in età matura, ... niente male.
Spensieratezza e qualche domanda.
Nella prima serata di primavera.

mercoledì 18 marzo 2009

Quando le piccole cose quotidiane ...

..... sanno farti felice


"Hai un bambino stupendo"

detto da un uomo che è padre e che guida lo scuolabus

scusate ma è stata una vera soddisfazione.


martedì 10 marzo 2009

GIU ... ancora più GIU


Capisco poco,
il mio pensiero oggi è malato,
è preoccupato, non riesco a sorridere,
non è facile e non è esageratamente grave,
ma un medico mette sempre uno scompiglio,
mi fa più paura lastruttura,
chi ci lavora... che schifo...
devo essere un' altra volta forte,
e mi sento debole, più che mai.

E' un giorno grigio,
grigio tutto intorno,
grigio dentro di me…
Sono triste, ed ho paura, domani, forse,
sarò triste…ed avrò paura
La solitudine che mi accompagna da anni
è diventata un abitudine nel vivere
le mie giornate da sola con me stessa…
ma non basta per alleviare questo tipo di stato…
Si sono triste!
Non piango …o quasi…
forse ne ho versate troppe lacrime in passato
che adesso quelle poche rimaste
riescono a fermarsi in tempo
prima di bagnare le mie guancie…
le trattengo, finche riesco.
Ma più le trattengo
più dentro di me si forma come un nodo..
un nodo che stringo sempre più forte…
un nodo che spero non si spezzi mai davanti a nessuno,
la mia fragilità, la mia debolezza è mia
nessuno di coloro che mi circondano voglio che la vedano…
io per loro non sono cosi, io per loro sono forte...
quella che alla domanda come stai risponde sempre”bene”
sono quella che non hanno mai guardato negli occhi,
proprio come faccio io,
non guardandomi allo specchio,
nessuno ha mai letto i miei sorrisi finti,
nessuno ha mai compreso quello che provo…
nessuno mi abbraccerà mai…sussurrandomi
“noi capiamo”
perché nessuno è in grado di sentire le urla della mia anima…
perché forse troppo silenziosa
ma non è colpa di nessuno, la colpa è mia,
dovrei cambiare… ma non trovo un appiglio,
sicuramente, quel gancio è proprio in me ma nascosto…
devo solo cercarlo bene…devo trovarlo…
e agganciarlo bene…
Non mi resta che vivere anche questa,
..... e domani forse sarò meno triste di oggi
…o forse riuscirò a nasconderlo meglio…

ore 2.12

.... mi vado a stendere,
a chiudere gli occhi,
a rilassare i muscoli,
spazzare via i pensieri,
spegnere il cervello,
e sentire il mio dolore e la mia paura
spegnersi in un sonno...
senza farmi così male...


lunedì 9 marzo 2009

come un giro in giostra ...


grazie Pri...
***
Siamo come diamanti...
Uniche e preziose.
Il dono più bello che avessimo potuto ricevere
è quello di essere ciò che siamo...
DONNE !!
Chi dice donne
dice danno.
Ed è vero, perchè
danno la vita,
danno la speranza,
danno il coraggio,
danno conforto,
danno se stesse per amore.
Auguri
***
Grande Pri...

giovedì 5 marzo 2009

un sorriso in una giornata di pioggia...

UN DIFETTO NELLA DONNA
Quando Dio creò la donna era già al suo sesto giorno di lavoro
facendo pure gli straordinari.
Apparve un angelo e gli chiese:
”Come mai ci metti tanto con questa ?"
E il Signore rispose: “Hai visto il mio Progetto per lei?”
"Deve essere completamente lavabile,
però non deve essere di plastica,
avere più di 200 parti muovibili ed essere capace di funzionare
con una dieta di qualsiasi cosa avanzi,
avere un grembo che possa accogliere quattro bimbi contemporaneamente,
avere un bacio che possa curare da un ginocchio sbucciato
ad un cuore spezzato e lo farà tutto con solamente due mani.”
L’angelo si meravigliò dei requisiti. “Solamente due mani….Impossibile!"
E questo è solamente il modello base?
E’ troppo lavoro per un giorno….Aspetta fino a domani per terminarla.
“No lo farò!” protestò il signore.
“Sono tanto vicino a terminare questa creazione
che ci sto mettendo tutto il mio cuore…"
Ella si cura da sola quando è ammalata
e può lavorare 18 ore al giorno.
L’angelo si avvicinò di più e toccò la donna.
"Però l’hai fatta così delicata, Signore”
“E’ delicata, ribatté Dio, però l’ho fatta anche robusta.
Non Hai idea di quello che è capace di sopportare o ottenere”
“Sarà capace di pensare?” chiese l’angelo.
Dio rispose:“Non solo sarà capace di pensare,
ma pure di ragionare e di trattare"
L’angelo allora notò qualcosa e allungando la mano
toccò la guancia della donna…
“Signore, pare che questo modello abbia una perdita…”
“Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose…
non c’è nessuna perdita… è una lacrima” lo corresse il Signore.
A che cosa serve una lacrima?” chiese l’angelo.
E Dio disse:“Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia,
la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la sua solitudine,
la sua sofferenza, e il suo orgoglio.”
Ciò impressionò molto l’angelo
“Sei un genio, Signore, hai pensato a tutto. La donna è veramente meravigliosa”
Lo è!Le donne hanno delle energie che meravigliano gli uomini.
Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioia.
Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere,
piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose.
Lottano per ciò in cui credono.Si ribellano all’ingiustizia.
Non accettano un “no” per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore.
Si privano per mantenere in piedi la famiglia.
Vanno dal medico con un’amica timorosa.
Amano incondizionatamente.
Piangono quando i loro figli hanno successo
e si rallegrano per le fortune dei loro amici.
Sono felici quando sentono parlare di un battesimo o un matrimonio.
Il loro cuore si spezza quando muore un’ amica.
Soffrono per la perdita di una persona cara.
Senza dubbio sono forti quando pensano di non avere più energie.
Sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato.
Non ci sono dubbi però… nella donna c’è un difetto:
Ed è che si DIMENTICA QUANTO VALE.
Manda questo alle tue amiche per ricordare loro la creatura meravigliosa che sono…
da un amico.... grazie gipy

mercoledì 4 marzo 2009

oggi ...



E un altro mese se n’è andato. Qui il tempo corre veloce quanto i pensieri e se mi siedo sull’erba o forse, visto il freddo ancora incalzante, meglio dire sulla neve a guardare cosa accade intorno senza farne parte, forse non mi rialzerei. Quindi reggo. Ci sono. In qualche strano modo resto in equilibrio. Un equilibrio tutto strano e tutto mio, ovviamente.
Mi chiedo quanto ancora resisterà la mia instancabile "chiusura" . Cerco di mettere tutto su una bilancia ma non si muove e non da ne ragioni ne torti. Allora metto tutto nel frullatore e mescolo ben bene, che almeno si unisca tutto e che possa avere una sorta di lucidità.
Ne esce una meravigliosa stanza vuota. Luminosissima ma spoglia. E c’è l’incredibile voglia di riempirla, l’immaginazione già s’è fatta avanti a mostrare come sarà, ma è comunque vuota, oggi. Però c’è luce. Tanta. E non lo sapevo. Non credevo.



domenica 1 marzo 2009

frullato di pensieri ...




L'autostrada, chilometri di asfalto che ti portano lontano, lontano nel tempo. Avanti. Indietro. Passato e futuro che la velocità amalgama senza senso. Viaggiare in autostrada, e scavarsi dentro. Ti chiudi dentro te stesso. Radio accesa, strada da mangiare, luci che ti sfrecciano accanto e scompaiono, facendosi rosse, quasi vergognandosi di aver interrotto quell’idillio fra te, dentro, ed il mondo, fuori. Strada diritta, catrame scuro, notte nella notte. Fari che illuminano solo lo stretto necessario, non c’è bisogno di sapere che hai un paesaggio attorno, che c’è qualcosa oltre te e l’oscurità. Fai duemila pensieri e non ne finisci uno, lasci che la musica, a volume sostenuto, come quello dell’automobile, si impadronisca della tua mente e la porti lontano. Macini chilometri e minuti. Non vedi l’ora di arrivare. Poi arrivi, la nostra casa, la macchiana da scaricare, e si rompe la magia di stare soli con se stessi. Finisci di parlarti, quasi ti saluti e ti dai appuntamento al prossimo viaggio. Spegni l’autoradio, metti i pensieri nel vano portaoggetti e scendi. Siamo a casa Clo.