mercoledì 27 febbraio 2008

Non è accettabile ...


in fondo a un pozzo

non è possibile

non è giusto

comunque sia successo

è orribile

freddo

fame

paura
morte

non è possibile

non è accettabile
in fondo a un pozzo

CAOS CALMO ...





Finalmente ieri sera sono riuscita ad andare al cinema: Caos calmo.....


un film che ha fatto parlare, soprattutto a sproposito per la scena di sesso tra Moretti e Ferrari che ha calamitato l'attenzione dei media a tal punto che si chiedeva una censura, su un film che, oltre a quell'unica sciagurata scena, ha molto, molto di più da offrire. Anche e soprattutto ai minori che il dolore della perdita di una persona cara, ammesso che non l'abbiano già provato, lo proveranno tante e tante volte con o senza i nostri tentativi inutilmente protettivi.
Perché Caos calmo non è un film sul e di sesso.
È un film sul senso della vita e della vita dopo la morte. Un film sull'elaborazione del lutto. Del difficile cammino che, dopo una perdita importante, ci può portare di nuovo verso la vita o al contrario alla sofferenza più totale di una non-vita.
Morti anche noi, insieme all'amato, pur restando tra i vivi. Senza amore e senza senso.
Io ho letto anche il libro, e non appena lo iniziai mi affascinò subito, per i temi profondi e al tempo stesso semplici e più che mai attuali come l'amore e la morte, il rapporto dei genitori con i figli, il rapporto che ogni individuo, ogni singola persona ha con se stesso e con la realtà che lo circonda, spesso inghiottito dalla frenesia dello scorrere dei giorni.



"Caos Calmo" è la ricetta di Pietro Palladini il quale decide di fermarsi, bloccarsi dinanzi il fluire della vita ed attendere, aspettare con "calma" il momento del dolore che sembra non sopraggiungere mai, disorientandolo. Questa decisione nasce spontanea, in maniera quasi involontaria dopo la morte della fidanzata, con la quale si sarebbe dovuto sposare di lì a breve e con la quale aveva già una bambina di nome Claudia . La morte stessa della futura moglie avviene in circostanze particolarissime, Pietro è in spiaggia con il fratello ed insieme salvano due donne in procinto di annegare, mentre soccorre questa donna Pietro ha anche un'erezione, spontanea, improvvisa, incontrollabile e mentre accade tutto ciò la moglie muore, in casa, in maniera anch'essa improvvisa, inattesa cosi come improvvisa era stata l'erezione di Pietro. Questo il prologo della storia.

N. Moretti non male nel ruolo, Gassman interessante e molto carina Kasia S. una bella ragazza.



martedì 26 febbraio 2008

Stanca ...


Svogliata,

Si, è così che mi sento oggi.
e anche un po' annoiata,
posso anche mettermi qui seduta a guardare,
so che nulla potrà prendere la mia attenzione.
Mi sento sotto anestesia,
ricevo ma non reagisco,
guardo ma non so se vedo,
anzi, vedo, vedo,
certo che vedo e sento pure,
chi mi osserva vedrà i miei sensi addormentati,
tanto è vuoto il mio sguardo.
Non sono triste ma sfiduciata,
e anche un tantino avvilita,
e dopo esserlo stata troppe volte,
e dopo aver creduto ancora in me,
ora le speranze mi stanno abbandonando
e con esse anche le mie difese.
Si, c'è di nuovo che non mi difendo più,
che la vita faccia il suo corso,
che le persone facciano altrettanto,
io oggi rimango a guardare,
divento roccia impossibile da scalfire.
Sono solo stanca.

nebbia e sole...




Vago all’interno della mia testa da talmente tanto tempo,
nel buio dei miei pensieri,
alla ricerca di una soluzione al mio star male,
che oggi, neanche il sole mi ha colto come un sorriso.

Nebbia, stamattina, qui intorno alle nostre case.
Ma poi, nel pomeriggio la fa da padrone il sole, e il sole è un inganno.
Talmente luminoso che ti fa credere ti possa scaldare.

Ma non è un giorno di sole qualunque,
in un altro periodo qualunque della mia vita.
Il sole mi aiuta sempre un po', ...
... di solito.

In questo periodo, no. Apro le finestre ogni mattina,
chiudo nuovamente le ante ogni sera,
ma non saprei dire se siano giornate serene, variabili o nuvolose.

Ho pareti spesse nella testa e non riesco a guardarvi attraverso.

Troppo in basso, troppo e la mente che gira gira cerca cerca…
senza trovare mai nessuno spiraglio.

Oggi, nemmeno il sole miha saputo aiutare.










sabato 23 febbraio 2008

... Non è tempo per me

e se non fosse tutto così immediato in questa folle vita..
e se domani il desiderio divenisse realtà..
e se quel desiderio li..quello che non diresti nemmeno al tuo più caro amico..
divenisse realtà perchè in un'altra vita..
perchè in questa vita qua non hai avuto tempo di realizzare nulla..
e se non fosse tutto qui..
se ci fosse un'altra possibilità..
per non fare quell'errore..
per tornare indietro proprio in quella fase li..
in quelo momento li..quello che non avresti mai voluto vivere..
se non fosse tutto così limitato..finito.
se qualcosa fosse irreversibilmente infinita..
inverosimilmente illimitata..
se avessi sorrisi..nuovi..sorrisi che un giorno dirai..
questa proprio non me l'aspettavo..
se le prime volte..poi in fondo non sono le ultime..
ma ce ne saranno mille altre ancora
prime..e infinite ancora..
se non fosse tutto qui..
cantare non è tempo x noi non avrebbe senso ora..
perchè ci sarebbe un altro tempo..
necessario e nuovo..
e invece è tutto qui..
e non è tempo..
non sarà mai tempo..

ora non lo è.


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mercoledì 20 febbraio 2008

Silenzio...


oggi rimango in silenzio, solo poche parole,
rimango con un misto tra rabbia,
per l'ingiustizia della vita e tristezza ...
la morte mi fa soffermare,
penso a quanto tempo sprecato per pensieri inutili,
riflessioni su cose senza troppa importanza,
troppi i giorni in cui sono triste...

dovrei valorizzare di più il tempo che ho a disposizione
vivendo le persone a cui tengo
e che magari non vedo da tanto o da "mai"
a causa del mio cambiamento di vita, del mio cambiamento fisico,
esprimere sempre al momento cio' che sento e quello che vorrei dire
senza pensare "vabè ci sara' un altra occasione",
manifestare ogni sentimento, ogni emozione
negativa o positiva che sia,
perchè come disse Seneca

la vita è come una commedia,
non importa quanto è lunga,
ma come è recitata!

Ed io la sto recitando malissimo...
dimenticando che
la vita può non essere lunga quanto io penso,
posso non avere tutto quel tempo che penso di avere
e allora perchè fuggire dalla vita che oggi ho...
Forse è meglio che mi dia da fare a
prendere il meglio da tutto ciò che mi viene dato
anche se a volte mi fa arrabbiare o mi rende tristi.

.... oggi il mio silenzio è fatto anche di dolore ,
nessuna parola può essere giusta, per una donna che
ha recitato molto bene e con tanta forza in questa
commedia chiamata vita: V. che tu possa trovare
la sorgente della pace infinita.
Dio lascia a lui e ai suoi figli la sua forza.

martedì 19 febbraio 2008

Certe notti....


..... Certe notti ti senti padrone
di un posto che tanto di giorno non c'è
certe notti se sei fortunato
bussi alla porta di chi è come te
c'è la notte che ti tiene fra le sue tette
un po' mamma un po' porca com'è
quelle notti da farci l'amore
fin quando fa male
fin quando ce n'è.
Non si può restare soli
certe notti qui
e se ti accontenti godi
così così
certe notti son notti
o le regaliamo a voi




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domenica 17 febbraio 2008

Solo quattro....


La bambina stuprata ha soltanto 4 anni!!
Lo aveva già fatto, aveva già subito la sua condanna ed era FUORI!!
ERA FUORI!!!

Perché? Perché era fuori? Perché è stato lasciato libero di rifarlo?
Sono i nostri figli, questi. Le nostre bambine, i nostri bambini.
Chi li protegge? Come possiamo proteggerli?
Se questo stato garantisce i colpevoli e non le vittime,
noi cosa possiamo fare ?
Ha 4 anni. Era un pulcino, un bocciolo, un desiderio, un sorriso.
Era.
Perché ora quel essere senza definizione possibile le ha strappato tutto. Tutto.


L’infanzia, l’innocenza, la serenità.L’innocenza.
E il resto della sua vita? Come sarà il resto della vita di questa bambina?
Ha solo 4 anni!
Ma cosa fa lo stato? Dov' è la giustizia??

Come può sentirsi la mamma, deve essere lacerata, distrutta.Morta.Come morta.
Lo hanno messo in isolamento. Per evitare linciaggi.
Di nuovo, mi chiedo perchè? Perché? Bisogna proteggerlo? Perché?
E la giustizia... ? Quella vera ??
E' cosi semplice, una condanna a vita, a questa gente. E occorre la castrazione.
Non è vendetta e non è disumano. Anzi.
In isolamento .... in una piazza piena di genitori avrebbero dovuto metterlo,
e poi il nostro stato, avrebbero potuto tranquillamente mettere in isolamento
quello che sarebbe restato.

Quattro anni: stuprata.
“Stuprata selvaggiamente” hanno detto i medici.
Amarezza .... e rabbia solo questo riesco a provare...



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venerdì 15 febbraio 2008

Riconosco....

Riconosco che io sono il limite di me stessa.
Troppo emotiva, troppo sensibile e troppo empatica.
La gente non approfitta di me: prende quello che io do.
Ed io do. Perché questo solo so fare e questo solo posso fare.
Non si tratta di essere buoni, anzi. Non posso farne a meno: tutto mi tocca, tutto mi segna.
Mi segnano le parole ed i gesti; i ricordi e le immagini.Tutte. Tutti. Nel ben e nel male.
Un sorriso, un abbraccio, una lacrima: non dimentico nulla, tutto mi si chiude a chiave nel cofanetto del mio cuore, un baule senza fondo e così piccolo, invisibile. Ma anche le offese, i toni agressivi, gli sguardi cattivi, le urla.Un pezzo di me è tagliato ogni volta, ad ogni bruttura, buttato via.E non cicatrizza mai, resta un nervo scoperto, la carne viva, cruda, rossa della mia sensibilità.
Ma se il mio carnefice ha bisogno, chiunque sia, per qualunque cosa, se ho l’impressione che sia in difficoltà, o fragile, o debole, o vulnerabile, non posso fare a meno di prestargli tutto il mio corpo, la mia anima e la mia testa.
Poi, quando ho bisogno, non c’è un’anima in giro.
E’ normale che sia così: le persone infelici non sono simpatiche, quelle che non sbarcano il lunario, ancora meno, quelle con tanti problemi sono estremamente noiose. C’è tanto di meglio da fare fuori.E, in fondo, mi ci sono ficcata da sola nei guai e se poi non è proprio così, chissenefrega...



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giovedì 14 febbraio 2008

Al mio principe...

Amore mio dolcissimo.

Avere te è stata la cosa più bella che mi potesse capitare.

La cosa più bella che possa capitare a chiunque al mondo.Sono fortunata.

Estremamente immisurabilmente fortunata, ad avere te.

Sei dolcissimo, bellissimo, bravissimo e buonissimo.

Mai al mondo, mai nella vita, avrei potuto sperare tanto.Sono contenta e fiera di te.

So di commettere tanti errori.

So che ne ho commessi tanti e tanti ne sto ancora commettendo.

E ti chiedo scusa. Scusa per ogni volta che i miei sbagli si sono ripercossi su di te.

Scusa se ogni volta che scelgo una via con delle difficoltà,

ti costringo a sopportare i disagi di fare il viaggio assieme a me.

Scusa se non sempre ce la metto tutta,

e il risultato finale è negativo. Scusa.

Scusami. Perché non sono la madre che vorrei essere.

Perdonami, perché quello che faccio, spesso mi accorgo che non è sufficiente.

Non riesco a darti tutto quello che vorrei. Non riesco a renderti felice come vorrei.

E, soprattutto, purtroppo non sono in grado di proteggerti da

qualsiasi forma di dolore o tristezza, come desidererei poter fare.

Dovrei passare del tempo migliore con te.

Invece ci sono sempre stati problemi, grandi in passato, piccoli oggi, da risolvere,....

e il tempo che posso stare con te lo perdo.

Eh, Amore mio?! Tu sei la mia vita !!

E’ la verità, tu sei davvero la mia vita.

Non un respiro, un battito di cuore, un chiudersi di ciglia,

non un movimento o un pensiero che io faccio è privo di un filo che lo lega a te.

Il movente unico, la meta unica.

Vorrei piacermi come donna, non avere il mio "male" per essere una madre migliore.

Spero che il mio inciampare non ti danneggi così tanto.

Spero che il mio amore, in qualche modo, riesca a farti da scudo e proteggerti.

Voglio anche dirti grazie.

Grazie perché tutto quel che conta, tutto quello che vale,

tutto ciò per cui vale la pena vivere, esistere, lottare, combattere, correre,

soffrire, gioire, per me sei tu.

Il mio bambino.

La mia gioia.

Sono una mamma fortunata, e ne sono felice.

Felice di avere un figlio come te.

Ultimamente, mi chiedi se ti voglio bene,

e questo fa un po' male,

pensare che ti manchi il mio bene,

che tu non lo senta abbastanza o che io non te lo faccia sentire abbastanza,

è una grave mancanza.

Ti voglio bene Clo. Tutto il bene del mondo.

Amore Mio.

Mio piccolo principe.

Oggi e sempre sei il mio piccolo grande amore.



la pesantezza di un giorno...


Sto male ormai da troppe settimane.
Ho paura: non voglio ricaderci, non posso perdere il controllo di me stessa, delle mie reazioni, dei miei desideri e dei miei pensieri.
Ma faccio così fatica: tutto mi sembra insostenibile. Qualsiasi cosa richiede uno sforzo disumano da parte mia. Alzarmi al mattino è l’azione più dura della giornata: di notte non dormo, oppure, mi sveglio di continuo. I pensieri sono vortici senza fine. Eppure, vorrei stare a letto, almeno per non essere un peso per me stessa. Soprattutto per me stessa.
Ma devo farlo ed ecco che mi alzo, sveglio Clo facendo finta di nulla, ci prepariamo e via, di corsa, come sempre, a scuola, al lavoro, ogni minuto si presenta il fantasma di una mia fuga, a chiedermi di scappare via, ma non posso, ho troppo responsabilità nei confronti di Clo.
Pausa pranzo, vado a casa, ormai tutti i giorni. Mi consente più tempo per piangere senza dare nell’occhio, senza essere vista. E di nuovo sorrisi, discorsi, ragionamenti, ragionevolezza: Il lavoro, di nuovo. Un sorriso: lo recupero da dentro la mia gola e lo vomito sulla mia faccia. Può stare piazzato li quanto serve per riuscire a convivere con il resto del mondo innocente e ignaro.
Ed ecco, finalmente, la fine dell’orario pomeridiano d’ufficio.
Hip hop, accompagnare Clo all’allenamento, i minuti contati, e non ci si concentra sulla stanchezza.... andiamo.
Siamo a casa, doccia per tutte e due, cena, e Clo va a letto. Adesso diventa tutto più difficile: siamo soli, io ed i miei pensieri.
Non ce la faccio: tutto il giorno li ho voluti ignorare, ma sono sempre li e sussurrano. Alla sera gridano e non resisto.
E’ un vortice ed un tunnel. Non ha uscita, ma non mi lascia tregua.

Ecco il telefono: un amico. Hanno tutti dei problemi di cui parlare, da confidare, da risolvere. Bisogna che recuperi il cervello che si sta spappolando sulle pareti della stanza: devo essere lucida, non posso dare un sostegno valido se non lo sono. Devo essere ragionevole: ascoltare, ragionare, parlare a segno.
Non posso farmi trascinare giu, non sarei utile a nessuno.
Ho voglia di sfogarmi anch' io: dico qualcosa ma non sono in grado di spiegare esattamente come mi sento. Anche perché non mi sento più. Faccio le stesse cose, mi comporto negli stessi modi, ma non mi ritrovo, non mi sento, non mi vedo.
Vorrei sparire.
Scappare da me. Perchè ora, sono solo io il mio problema.

mercoledì 13 febbraio 2008

E' facile ...




E’ molto facile giudicare.
E molto facile consigliare.
E’ molto facile, da fuori.
Lo è per me nei confronti degli altri, lo è per tutti,
quando non si tratta di noi.
Ma
c’è sempre un ma.

Se non si è totalmente superficiali,
se non si è completamente irresponsabili,
se non si è decisamente egoisti,
dietro ogni scelta, o non scelta,
c’è un ragionamento, un sentimento, una motivazione.
Spesso l’immobilità richiede molto più coraggio
e molta più forza che il movimento, ... che comunque è sempre una fuga.
E spesso, il silenzio chiede molta più energia delle grida.
Ed altre volte, l’intelligenza, pretende un inchino e non una fronte alzata:

perché quel che conta è il contenuto.
Dietro la fronte.


Movi ... è per te.




domenica 10 febbraio 2008

Domenica di sole...



Oggi c’è un sole stupendo: sembra primavera.

L’aria è fredda, ma secca e sopportabile.
Stare in giardino allieta e l’umore sembra andare su.
Clo è allegro: oggi si sta fuori, fino a quando cala il sole!!!
Noi due soli.


sabato 9 febbraio 2008

L'avrei amato comunque ...... Na


A volte ritornano.
Basta una canzone.
Una frase.
Un piccolo ricordo.
Tutto torna alla mente.
In pochi attimi rivedi momenti della tua vita vissuti con qualcuno,
e cerchi un perché, che nessuno ti da', e che tu non ti spieghi.
Il tempo cura tutto, come sempre.
Oggi riaffiorano, sì, i ricordi, ma in modo diverso.
Così mi soffermo, voglio capire e penso...

E penso che ti avrei amato
Anche in un'altra vita
Anche in un altro tempo
Ero di un altro e non ho potuto fare a meno di amarti
Se tu fossi stato di un'altra non avrei potuto fare a meno di cercarti
Io ti avrei amato comunque
anche se tu in quel pomeriggio non fossi stato assorto nei tuoi pensieri
Io non potevo non amarti da subito
Tu e le mie poche certezze
Tu improvvisamente la mia certezza
Dalla prima telefonata
Dal primo incontro
dal primo bacio
Dal primo pensiero del tuo corpo sul mio
Io antiromantica a tratti glaciale
L'ho capito in un istante
Non potevi non essere l'uomo della mia vita
Non potevi non essere tu la mia rivoluzione
la mia vittoria
la mia rinascita
il mio risveglio..
Ti avrei amato comunque
anche dall'altra parte del mondo
anche in altre mille circostanze

Mi sarei persa sempre e comunque
nei tuoi misteri..
Sempre e comunque.

Ti ho amato ... si ed è andata così
tu nei miei pensieri di oggi
dopo tutto questo tempo passato dietro di noi

Buon Viaggio Na, che sia per te un BUON viaggio.

giovedì 7 febbraio 2008

CADUTA ....


CLAUDIO
un nome una garanzia
merci muvi.

lunedì 4 febbraio 2008

Lavori in corso ...

Sono stufa di entrare nel mio blog e di vedere sempre lo stesso umore nero. Penso sia arrivato il momento di voltare pagina.
Perché quello che si scrive è generalmente legato alle sensazioni che si provano e che si vivono in un determinato momento o periodo, che può essere più o meno lungo, che può lasciare un segno più o meno profondo.
Ma la vita è in continua evoluzione, quello che era ieri non è detto che sia oggi. Fa parte del passato. Ed in questo momento vedere e leggere quei post mi fa pensare al fatto che sta passando troppo tempo.
Ci sono giorni in cui si riesce a vivere solo in bianco e nero, ed è già faticoso così. Altri in cui ci si rende conto che il mondo che ci circonda ha anche delle sfumature. E così voglio assaporare i colori, gli odori e i sapori con una nuova consapevolezza.
Il che non vuol dire che oggi sto bene, ma voglio guardare avanti, e fare...
Ed in questo momento, in cui penso a quello che sarà o potrà essere, ho bisogno di musica, di una musica tenera e dolce. Una musica piena di colori, di profumi e di sapori. Di malinconia. Come la vita.
Accendo l' Ipod e mi metto al lavoro, credendoci ....


:

amore che nasce e finisce...

Guardo poco la tv, e quando ho passato qualche anno a casa, sommersa da una distruzione totale, mi era piaciuto avere quell'appuntamento con il giorno che la tv trasmetteva "il grande fratello" era un modo leggero per sentire parlare delle persone. Non essendo un amante della tv, non mi sono appassionata, ma due persone, Filippo e Simona avevano catturato il mio piccolissimo lato romantico, una passione, una storia continuata sino a qualche giorno fa, e che qualche volta ho ricordato. Oggi domenica in casa, a giocare con Clo, la tv accesa e uno zapping continuo, quando è apparsa lei, Simona, ospite a buona domenica e dove diceva di essere stata lasciata da Filippo, una donna che sta ancora amando un uomo, una donna che ha negli occhi e nelle lacrime - che non ha trattenuto - l'amore per un uomo, .... e un uomo che non ama più.

Mi è spiaciuto quanto mi era piaciuto il loro rapporto, e le sue lacrime mi hanno strappato qualche lacrima, chissà da cosa dipende la nostra emotività, penso al dolore di questa donna che ama, e penso che l'amore è anche questo, un inizio e una fine, quasi sempre con qualcuno che ama e qualcuno che non ama più. L'amore, quando lo si vive lo si vorrebbe per sempre ma poi questo " forever" forse forse non esiste proprio, e allora ci si butta, si ama e poi si lascia o si è lasciati. Simona, non ti conosco ma ogni donna conosce la tua sofferenza di oggi. Forza.


sabato 2 febbraio 2008

Comunicare..... è difficile

Stanatte sono stata male, ..... un male fisico ed oggi rifletto anche su questo star male, sono con Clo a girare uno spot, diversa gente, ma io mi sento come ovattata nei miei pensieri, poche parole, ascolto, ......

mi è rimasta una malinconia strisciante ai bordi di questa vita dove mi rifugio, solitaria a riflettere e comunicare con il silenzio perchè è difficile farlo con le persone, che ti vivono intorno, che vivono in questa vita che risucchia ogni calore e ogni contatto.
Nell' era della comunicazione, da internet al digitale terrestre, comunicare con il nostro vicino di casa sembra diventare la cosa più difficile. Comunicare agli altri le nostre debolezze, parlare per risolvere una crisi, trovare le parole per comunicare un disagio, è diventata un'impresa ardua.
Eppure sono le parole il nostro grande dono. Sono le parole che compongono le canzoni, che raccontano le fiabe, che fanno compagnia quando c'è troppo silenzio. Oggi le parole si affacciano dai computer, rimbalzano dai satelliti, sono un messaggio sul nostro telefonino, passano dappettutto, così diventano un linguaggio, una nuova lingua per un mondo che cambia mentre noi stiamo cambiando, sempre più vicino mentre noi ci stiamo allontanando.

Però oggi va un po' meglio....




venerdì 1 febbraio 2008

Caos non calmo ...

Stamattina, quando mi sono svegliata,
ho subito capito che le cose non andavano tanto bene.
Negli ultimi giorni ho respirato, troppo stress. So come sono fatta.

Almeno un po’ l’ho imparato in tutti questi anni di convivenza con me stessa.
Accumulo stress, imbarco malumore.
Poi, quando raggiungo un certo punto di saturazione, esplodo.
La diga cede. Gli effetti possono essere devastanti.
Oggi ero arrivata esattamente a questo punto.

La sensazione la riconosco e vedevo tutti i sintomi.
Umore nero. Senso di inadeguatezza. Groppo in gola.
Lacrime che continuano a scivolare giù senza alcun freno
e senza alcun motivo apparente. Neanche un’ombra di ottimismo.
Nessuno spiraglio di luce.

Mi siedo, per terra vicino a un calorifero che mi scalda la schiena e aspetto...
Che cosa esattamente non lo so.
La gola è secca, le parole sfuggono, i pensieri si perdono.


Sono io sbagliata...
Non comprendo il mondo e la gente,
e mi sorge il dubbio che l’aliena su questa terra sono proprio io.
Come se fra me e il resto del mondo, fra me e le persone,

ci fosse sempre e comunque un muro invalicabile.
Qualcosa che forse ho costruito proprio io,
senza volerlo o comunque inconsciamente.
Il risultato è la totale incapacità di comunicare e fare capire.

Fare capire chi sono veramente, come vivo, cosa voglio.
E’ come allungare le mani tutto intorno e non trovare niente.


E' chiara la confusione
quella si.