lunedì 8 marzo 2010

il punto di andarmene


Scrivo per cancellare nella memoria.
La negazione e il suo contrario.
Non ho mai detto che stare con me fosse semplice.
Però è il mio silenzio che ha un sapore intollerabile.
Fa riflettere. Costringe a riflettere.
Tu lo dici come fossero schiaffi i minuti in cui ascolti solo il mio respiro. Una punizione.
Invece no. Io non punisco nessuno.
Infondo le mie parole sono anche pesanti....
Può anche darsi. Certo è che a un certo punto smetto di parlare. Perché ho già parlato troppo, e chi parla anche più che troppo a me non piace.
Però io faccio danni solo quando me ne vado, questo è ormai chiaro anche per te.

Io dico amore e tu leggi guerra.

Io dico pace e tu leggi resa.

Io dico basta e tu leggi ancora.

Io dico oggi e tu leggi domani.

Io dico viviamoci e tu leggi aspettiamo.

Non sono un trofeo. Non sono bellissima.
Non sono la migliore nel mio campo sulla piazza, o nel foro, meglio.
Non sono tutto questo. Sono altro e molto altro ma non questo.
Ma tu mi guardi con gli occhi di colui che ha conquistato.
Ti farei parlare con chi questo errore l’ha fatto prima di te.
Pensare che bastasse un giro di do ad accordarmi per bene.

Sono un brutto affare. Sono molto più di quel che appare.
Sono l’ossequio al mio sguardo, quello sì, davvero poco rassicurante.
Sono maledettamente una donna che sa amare, troppo ...


E mi butti sempre sul punto di andarmene.

Ma tu non vuoi saperlo questo. E infatti io non te lo dico… stassera


.... ma spera perchè finchè te lo dico ci sono