domenica 31 agosto 2008

Manca ...


Oggi la sento tutta. Oggi avrei voglia solo di un abbraccio. Di ridere insieme delle solite cose. Banalità. Ma le nostre, banalità. Oggi mi manca. MI MANCHI. Respiro l' assenza.

Mi sento dire che ho chiuso fuori il mondo, ma non è così. Ho semplicemente pensieri diversi, il dolore che ti passa dentro ti cambia. Cerco di riappropriarmi della mia vita. Per non sentire le solite frasi banali. Per non dover raccogliere nessuno dalle solite esperienze negative. Per non vedere ancora l’assenza di futuro, la rassegnazione, la banalità. Oggi non ho voglia di curare nessuno. Oggi non voglio sentire le soluzioni di nessuno. E rifiuto gli inviti, e non esco, e non do confidenza. Perchè non è il momento. Vorrei un piccolo mondo fatto di gente tranquilla e serena, dagli occhi vivi e la battuta pronta. Dove le serate con le amiche sono con pizza, film e chiacchere. Dove gli amici non trascorrono le serate con te sperando di portarti a letto. Non mi serve di sentire chi ha gravi problemi e cerca di catturarmi attraverso la mia sensibilità. Non mi serve un altro uomo da sostente. Non mi servono altre bugie. Non sono così, non lo sono mai stata. Ma ho sempre raccolto questo. Ora basta. E non ho chiuso fuori il mondo, ma solo quella fetta che ha già avuto troppo tempo nella mia vita.

E oggi mi manca. Mi manca una vocina che mi chiama amore. Mi manca un ciao. Mi manca uno sguardo a braccia allargate in attesa che mi facci piccola contro il suo petto. Oggi mi manca. Per la prima volta.

venerdì 29 agosto 2008

DORMO... e anche bene


Queste notti sto dormendo: dopo mesi e mesi, riesco a dormire.


Che cose strane accadono, a volte. Avevo tutte le ragioni per cancellarti, qualche anno fa. Quando tutto era grave, tutto era ineluttabile.
Eppure, continuando a cercare un perché, continuando ad accusarmi di ogni colpa, continuando a chiedermi perché e dove ho sbagliato, continuavo anche, in pratica, a trovarti delle attenuanti, a sperare in qualche gravissima giustificazione, che spiegasse tutto quel disastro e tutto quel dolore.


Ieri prima di addormentarmi, avevo la finestra aperta e guardavo il cielo che era molto scuro, e li improvvisamente mi sono sentita ricatapultare a quegli ultimi mesi: ho rivissuto l’angoscia delle tue bugie, l’impotenza di quei giorni, di quei mesi da sola, in mezzo a quelle telefonate e hai tuoi casini, le ferite di quel giorno che sono entrata in quella casa, in quel pomeriggio di domenica mentre tu ripetevi che avrei capito, che non era come pensavo. Non mi sono più chiesta se tu sia sempre stato cosi, o se lo sia diventato; non mi sono più chiesta se l’uomo che ho pensato di amare sia esistito, se fossi tu o se non lo sei mai stato … all’improvviso, la risposta non ha più avuto importanza. Sei scivolato, fuori, ... lasciando solo delle domande a cui un giorno avresti risposto, questo è rimasto. Aspetto questo risposte ... da chi poi?

Me le hai date con il tuo gesto? Il tuo gesto, la tua fine, è questa la risposta?

Noi che ti stiamo ancora pensando e tu che non lo hai mai fatto, nemmeno in quel momento. Sono rimasta qui, senza capire nulla, o forse ho capito ma in qualche modo voglio ancora crederti, come ho fatto sempre... ma credere a che cosa ?? mi hai risposto.

Che strano: a volte è una goccia a fare traboccare il nostro vaso, dopo che questo ha resistito a tante cascate…

Questi i miei pensieri prima di addormentarmi e guardando il cielo, forse perchè chi muore si dice sia li, ... o forse perchè dovevo ripensarti e punto. Non mi sono arrabbiata e non ho neanche pianto, che sia rassegnazione?! Rassegnazione sia.

Mi sono riposata!! Mi pare quasi incredibile,
dormire durante la notte mi ha fatto stare bene per tutto il giorno.