venerdì 16 luglio 2010

... Certe luci non puoi spegnerle 16.07.2010



Sono da poco tornata a casa e sento il bisogno di buttare su un foglio almeno una piccola parte di quello che ho provato stasera al concerto. Difficile descrivere un’emozione... Non credo si possa realmente. Il colpo d'occhio di San Siro è sempre emozionante. Primo anello rosso fila 5 ... Sugli schermi del palco due grandi orologi, ora d'inizio 21.10 mancano pochi secondi, per cui parte il countdown, e allo scoccare dello zero, appare sul palco il manager di Luciano, Claudio Maioli, che fa sempre dei siparietti divertenti ai concerti, con il microfono in mano ed inizia a cantare "Taca banda", ma con le parole cambiate, proiettate sugli schermi tipo karaoke, con le possibili motivazioni per cui ci trovavamo lì.. la canzone è molto ironica ed ha un "lalalalalalala" molto trascinante che prende subito tutto lo stadio! Al termine di questo piccolo intermezzo, entra la band sul palco e, per ultimo, Luciano, accompagnato dall'ovazione di tutto San Siro!! Bello come il sole, jeans, magliettina grigia e l'ormai inseparabile gilet nero, chitarra in mano, attacca il reef di "Quando canterai la tua canzone": io in lacrime, me l'aspettavo per prima e quando ho sentito le prime note la grandissima emozione mi ha strappato qualche lacrima. Segue, esattamente come nell'album, "La linea sottile" e "Nel tempo". Poi Luciano ci saluta, e ci dice che questa era l'apertura del concerto di oggi e ora come apriva vent' anni fa, e parte "Balliamo sul mondo", e così prosegue, alternando canzoni nuove e canzoni storiche, nel grandissimo entusiasmo di tutti.. Una cosa bellissima è stata la canzone "il peso della valigia" che io adoro, l'ha cantata da una passerella in mezzo al pubblico ma un po' sopraelevata, e vicino a lui una valigia rossa, ad un certo punto la canzone dice “.. ti apro io la valigia mentre tu resti lì e piano piano ti faccio vedere che c'erano solo quattro farfalle un po' più dure a morire…” e a quel punto smette di cantare, apre la valigia accanto a lui ed escono, con un bellissimo effetto speciale, tantissime farfalle luminose.. e riprende con il ritornello…. e via brividi, come se non bastasse, alla fine della canzone, prende una ragazza da sotto la passerella, la fa salire e, mano nella mano, la porta sul palco e la fa sedere su una poltrona, lei rimane li seduta a guardare e la band inizia a suonare “Questa è la mia vita”… credo sia inutile commentare...


Liga stasera era in gran forma: spettacolare. La sua voce forte e dolce allo stesso tempo, una grinta senza limiti, un concerto da lasciare a bocca aperta, incredula. Si, incredula lo sono stata anch’io, nonostante un po’ di concerti li ho visti, nonostante tutte le volte che l’ho ascoltato. Ancora riesce a stupire, a lasciarmi con le lacrime agli occhi. Come fa a cantare così, con tanta energia, come fa a trasmettere tanto. Semplice… lui è anima. E’ un’anima che non ha bisogno di grandi discorsi all’interno di un concerto, non le servono grandi parole… lui ha il suo cuore, la sua semplicità , la sua riservatezza, la sua profondità, la sua musica…tutto sta anche in una sola frase, ma lì, in quelle piccole parole, ci sta un mondo di sensazioni. Da quelle parole partono milioni di pensieri. E chissà quante di quelle onde invisibili si irradiavano dalle persone che circondavano ogni lato di SanSiro. A volte le osservavo.. partiva una canzone, gli strumenti scandivano le prime note, Liga cominciava a cantare… Stessa canzone…sensazioni diverse. Chi sorrideva, chi non riusciva a trattere le lacrime, chi abbracciava la persona a fianco, chi iniziava una telefonata, chi ricordava qualcosa, chi sembrava soffrire forse… Canzone identica per tutti, ma emozioni differenti in ogni persona che avevo intorno, dalle più vicine alle più lontane.


E così potrei stare ore a parlare della grandezza della voce del LIGA, che stasera avrebbe potuto estasiare il mondo tanto era bella, forte e profonda. Potrei parlare di quanto l’ho visto bellissimo. Potrei parlare del modo in cui ha interpretato alcune canzoni che mi hanno particolarmente colpita ed emozionata per l’intensità, la grinta, l’amore, la speranza, la rabbia, la tristezza, i ricordi che avevano in esse. Potrei parlare della sua band che abbiamo imparato a conoscere e che sono veramente molto bravi. Potrei parlare dell’atmosfera che, come nel corso della canzone della valigia, era magica, con quelle luci e quegli effetti che trasmettono e rendono calore, intimità e tenerezza in alcune canzoni, e danno una scarica di energia in altre. Potrei parlare di tante cose ma quello che voglio ricordare è l' emozione, anche se , come già ripetuto più volte, è forse impossibile raccontarla.

Ad ogni concerto di Ligabue mi trovo inspiegabilmente con le lacrime agli occhi, non riesco a capire nemmeno io se penso a qualcosa in particolare in quei momenti, forse perché quando lo vedo e lo ascolto dal vivo riaffiorano gli anni in cui mi ha accompagnata con le sue canzoni, e attraverso le sue canzoni e le sue parole, mi ha dato forza, mi ha riscaldata, mi ha fatto sorridere e anche piangere..e, la cosa forse più bella e importante: mi ha fatto emozionare. Sempre. E anche quando per alcune circostanze avrei voluto allontanarmi un po’ dalla sua voce, lui è tornato, di nuovo, con nuove canzoni, nuove emozioni. Lui c’è sempre stato. E stassera ho pensato che è proprio vero quello che dice LIGA: “certe luci non puoi spegnerle....” . Stasera, in quella musica, in quell’atmosfera, in quel calore.. La luce era l’unica cosa che c'era negli occhi di tutti, e che faceva battere forte il cuore.

Dopo la conclusione canonica con “Urlando contro il cielo”, entusiasmo alle stelle, sono usciti e poi rientrati per i bis, attaccando un “Tra palco e realtà” da perdere il fiato.. quindi “Buonanotte all’Italia”, che è la canzone con cui ultimamente chiudeva.. invece, dopo aver come di consueto presentato tutti i musicisti, si sono accese le luci e la chiusura è stata con la canzone "...il meglio deve ancora venire..." a luci accese, li si è vista una delle "certe luci" che non si possono spegnere.


I tuoi saluti e una frase che ha visto ciò che ho visto io: "Se questa sera Milano avesse potuto attaccarvi una presa elettrica, avrebbe dato luce a tutta la Lombardia!"


Come si fa a descrivere un’emozione? Forse si vive e basta …

San Siro 16 luglio 2010 3.58

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