Ma pensa un po'. Il Monte Bianco è cresciuto di due metri. Beato lui.
Escludendo che sia un fatto ormonale,
se no gli spuntavano anche le tette, come la mettiamo?
Dicono che sia un accumulo di ghiaccio.
Ma il pianeta non si stava surriscaldando?
Qui non si capisce più niente.
Neanche sulla temperatura della Terra riescono a mettersid'accordo.
Però continuano a trifolarci l'anima co' sta storia delrisparmio dell'energia.
Noi facciamo di tutto:
chiudiamo i rubinetti quando ci laviamo i denti
e ci facciamo venire la schiuma alla bocca come i dobermann,
le lavatrici le facciamo di notte come i carbonari,
mettiamo le lampadine a basso consumo, che quando le accendi,
per un quarto d'ora, ti sembra di stare in una stalla,
e chiudiamo il frigo, quando ancora abbiamo mezza mano dentro,
a costo di tranciarcela via, per non lasciare il frigo aperto.
Però qualcuno mi deve spiegare, mi deve dare un motivo 1 del perchè,
nelle città, si lasciano interi grattacieli di uffici tutti accesi per tuttala notte,
e nessuno dice nulla.
Non c'è uno che fa un plissè.
Torrioni accesi a giorno. Luminarie da casinò di Las Vegas.
Con un computer ad ogni scrivania, acceso pure quello.
Ma che ci vuole a obbligare gli uffici a spegnere le luci?
E già che ci siamo, a installare le lampadine a basso consumo?
Ci avete fatto venire due lampadari di Murano così,
con le «basso consumo», e poi?
No, perchè io posso anche leggere a letto
solo alla luce del lampione disotto per risparmiare energia,
ma se poi mi sta completamente acceso il grattacielo di fronte mi sento
lievemente presa per il culo.
E i frigoriferi dei supermercati? Ne vogliamo parlare?
Che fa un freddo che neanche in Alaska?
Che se tu passi per il corridoiodegli yogurt,
ti devi mettere il passamontagna e le moffole e
arrivi alla cassa coi baffi pieni di brina?
Non è spreco di energia anche quello?
E' il caso di tenere le mozzarelle alla temperatura degli igloo?
Mi chiedo. Che se compri un etto di burro, poi,
per cucinaredevi stirarlo, altrimenti ti tocca tagliarlo con la motosega?
Ci sono frigoriferi da banco lunghi sessanta metri.
All'altezza dei salami ti comincia a colare il naso,
ai latticini hai la punta delle dita blu,
davanti alla pasta per le pizze cominci ad averela broncopleurite,
quando arrivi al latte fresco e yogurt hai tutti i sintomi del congelamento,
e ti butti sul girarrosto coi polli che sfrigolano,
perchè ti sembra di entrare in una baita al caldo.
Ma mettete una porta a 'sti frigo.
Che consumano un lago artificialedi corrente al giorno.
E i led luminosi che noi dobbiamo spegnere, pena la distruzione del pianeta?
Quegli occhietti rossi che ci guardano dalla sala?Noi li spegniamo, sì sì.
Poi andiamo al 'super' e ci sono 42 televisioni accese
che trasmettono tutte lo stesso programma.
Questi non sono sprechi di energia, cari politici miei?
I casi sono due.
O cercate di risolvere in qualche modo la questione o se no dite:
il risparmio energetico era una delle solite nostrecazzate,
fate pure quel che volete, usate il laser per tagliare il salmone
e lavatevi i denti nellavasca da bagno!
Luciana Littizzetto
lunedì 28 aprile 2008
nella posta di un lunedi mattina...
domenica 27 aprile 2008
Pesantezza di troppi giorni.
Un paio di anni fa, quando sono fuggita faticosamente
Ho paura: non voglio ricaderci,
delle mie reazioni, dei miei desideri e dei miei pensieri.
Ma faccio così fatica: tutto mi sembra insostenibile.
Qualsiasi cosa richiede uno sforzo disumano da parte mia.
Alzarmi al mattino è l’azione più dura della giornata:
di notte non dormo, oppure, mi sveglio di continuo.
I sogni sono incubi o semplici trasposizioni di una realtà difficile.
I pensieri sono vortici senza fine nei miei dolori.
Eppure, vorrei stare a letto, almeno per non essere un peso per nessuno.
Soprattutto per me stessa.
Ma devo farlo ed ecco che mi alzo, sveglio Clo facendo finta di nulla,
ci prepariamo e via, di corsa, come sempre...
Ogni minuto si presenta il fantasma di una mia fuga...
...
mercoledì 23 aprile 2008
alla fine sono crollata...
Praticamente tutta sera.
Bastava una parola, un accenno, un’immagine, una smorfia di Clo.
Mi sono sentita stupida e cretina, perché tanto che piango a fare?
Stamattina sono rimasta a letto fino 8.15 non ce la facevo ad alzarmi:
Non io. Non posso. Non posso. Non voglio.
Ma stamattina non sono riuscita.
Il pavimento è stato più freddo del solito:
Ritorno a casa mi sistemo per andare in ufficio,
Prendo la mia parvenza di donna forte e vado .
Cena, doccia, una risata una coccola, e nanna.
E poi il silenzio.
.... dolore
Difronte al male che mi sta divorando,
Stassera mi restano le lacrime, la paura, e l'amarezza.
giovedì 17 aprile 2008
Chi sono oggi...
non ho voglia di respirare,
non ho voglia di niente e nessuno,
non ho voglia di vivere..
momenti critici, pieni di dubbi, di incertezze di niente,
e il niente non porta a niente, scappare non porta a niente..
quindi mi rimane il riflettere,
pensare che di vita ce nè una sola,
e triste o allegra che sia
non si butta via questa vita benedetta.
mercoledì 16 aprile 2008
Un' assenza... dentro
Le giornate così mi inquietano, mi confondono, mi destabilizzano. Piove. Spiove. Le nuvole si diradano. Timidi raggi di sole. Piove ancora. Con il sole. Senza sole.
Ora piove... gocce che si rincorono e mi ritrovo chiusa fra queste mura mentre i pensieri librano in volo... Penso a come la malinconia a volte può essere paragonata alla pioggia... E, nella mia Anima c'è malinconia in questo momento e flash di pensieri mi portano tristezza. Penso. A me. A come sono difficile. Complicata. Irrequieta. Instabile. Il mio cuore sussulta continuamente. E ho sempre il mio livido per le botte prese. Rimango qui. Poca fiducia.
Mi sento stanca. I muscoli del collo tesi e bloccati. Le spalle doloranti. Gli occhi arrossati.
Ho fatto pulizie in taverna. Ho tirato tutto fuori. Quaderni. Fogli scritti. Appunti. Documenti. Lettere. Giornali. Foto. Di tutto. Qualcosa ho buttato. Ho tirato tutto fuori, ho tenuto ogni frammento di me tra le mani, l'ho girato e rigirato tra le mani, e poi ho riposto. Ho rigovernato la confusione. Senza approfondire, perchè alla prima lettura di qualche riga, un dolore e un rifiuto forte.
Mi metto a letto, e arrivo a questi ultimi due anni ... alle persone che hanno attraversato la mia vita, poche ... e nessuna ha continuato a tenermi per mano in questo cammino chiamato vita, alcune sono state rapidi flash, altre sono state presenze in cui ho creduto ma che per un motivo o per un altro hanno preso il volo... ed oggi restano solo dei nomi quasi insignificanti, solo nomi... è un po' triste.
Un' assenza da colmare... devo riprendere la mia strada.
lunedì 14 aprile 2008
Poco da dire ...
torna la malinconia di "non aver vissuto".
Il fine settimana è andato. Scivolato troppo in fretta. Scivolato troppo lento. Ha una doppia valenza. Sorrisi e lacrime trattenute.
martedì 8 aprile 2008
Essere donna ...
Uomini che mentre parli si guardano allo specchio, aggiustano il capello e il doppio petto, che dicono apertamente di essere dei "pirla" con le donne, parlano delle loro fidanzate e amanti, e dall'altra parte donne completamente assenti mentalmente, che si fanno prendere per il culo in maniera così plateale da far venire il mal di stomaco, dignità presa e buttata nel frullatore, donne che accettano tradimenti, accettano un uomo che ha la presunzione di affermare che in caso di reazione di lei, lui le parlerebbe, lei capirebbe e sarebbe tutto a posto.
Così, ieri sera seduta sul mio divano, mi sono chiesta se finiranno mai queste situazioni e la risposta è stata inesorabilmente no e ammetto di essermi vergognata di essere donna quando ho visto che basta così poco per darsi a un uomo.
lunedì 7 aprile 2008
Bravo "Dario"
.............. BRAVO "DARIO"
domenica 6 aprile 2008
Banali tristezze ... ??
E non perchè io sia infelice, anche perchè forse il termine più adatto sarebbe, tendenzialmente triste o per essere più corretti, come si può renderla triste.
Verso sera esco con Clo a fare un po' di spesa, e al ritorno, salendo in macchina
Sono partita, con il primo pensiero 'ma veramente agli uomini piacciono solo donne così?'
Basta poco per rattristire una donna, questo è il punto.
Come quando arrivi di fronte a quella vetrina, vedi quei jeans perfetti, e anche li ti scontri con il cartello pubblicitario, non sai il suo nome, ma lei sta lì, con i capelli al vento, la maglietta corta e quei pantaloni che sembrano disegnati su di lei, praticamente sembra dirti che un pantalone così non può stare male... allora entri, chiedi la taglia, vai nel camerino e provi a infilarli ma non vanno, dici con voce spezzata 'credo mi servirebbe una taglia in più', sbuffi sentendo lei che ti dice che questo modello 'veste stretto' le taglie vestono meno (e qui apro una parentesi: ma se sono state inventate le taglie perchè uno le fa più strette e uno più larghe??? chiusa parentesi), per poi finire con la solita, stronzissima frase: non ce l'ho più la taglia più grande'.
Dopo tutti questi ed altri pensieri, dovuti forse al mezzo busto prorompente dell'Arcuri o molto più probabilmente dall'ovulazione, ho capito che forse davvero una donna è più facile renderla 'infelice' che 'felice'.
sabato 5 aprile 2008
martedì 1 aprile 2008
Casalinghe frustate.... sorrido
- Sai, con mio marito non è che vada poi così male, ma lui è sempre svogliato e soprattutto, ormai, non mi guarda quasi più. Figurati che, quando torna a casa la sera, tutto quello che sa dirmi è: "Aò! Che se magna stasera?"
- Sai, Piera, gli uomini sono tutti un pò uguali, così infantili e prevedibili. Anch'io avevo il tuo problema, ma sono riuscita a risolverlo in un modo semplicissimo...
- Davvero, Fausta? Ma come? Dimmi tutto, che ci voglio provare anch'io!
- Guarda, comprati un completino nero un pò "aggressivo" e soprattutto una maschera nera!
Gli apri la porta vestita così e... l'effetto è assicurato!
- Non mi dire! Basta così poco? Beh, provo... tanto per quello che mi costa...
Dopo una settimana, si rivedono al mercato:
- Allora, Piera, com'è andata? - Vuoi proprio saperlo?
Beh, è tornato... gli ho aperto la porta e lui mi fa:
" A Zorro... che se magna stasera?"
Non si sa mai ...
Niente di niente. Apatia. E tristezza, forse.
Perché la tristezza è un' emozione
ed io non sono sicura di poterle provare.
Non più, almeno.
Sono qui. Piena di domande, piena di speranze....
Niente in mano.
Solo più punti interrogativi, solo più disillusioni, solo più voglie insoddisfatte.
E poi niente. Inseguire il bagliore. Illudersi di vederlo.
Scambiare una semplice stella per una cometa
ed esprimere un desiderio che, quindi, non si realizzerà mai.
Bagliori su bagliori, stelle su stelle, desideri su desideri irrealizzati.
E allora chissà. Chissà quando vedrò davvero una cometa e se la riconoscerò.
Si dice sempre la Si riconosce....
Io invece non riconosco mai un ca........ No.
Ci credo, chiudo gli occhi, esprimo il desiderio
illudendomi che si concretizzi da un momento all'altro davanti ai miei occhi.
Aspetto. Aspetto e aspetto ancora.
Finché quei momenti non diventano minuti,
quei minuti non diventano ore,
ore diventano giorni,
i giorni settimane,
le settimane mesi.
E allora capisco che qualcosa non deve andare.
O la mia stella cadente era in sciopero oppure non era una stella cadente.
Era solo un luccichio . Eh si, a volte il bagliore inganna.
Vediamo una luce e crediamo che sia lei la soluzione.
Eppure le cose più belle e più autentiche brillano meno.
I diamanti brillano meno di uno specchio. Eppure sono più preziosi.
Forse non devo cercare più il luccichio, ma la concretezza. Devo.
Ma poi magari così perderò una stella cometa, quella vera.
E allora cosa? Guardare il cielo aspettando una stella?
Oppure guardare a terra perché altrimenti si rischia di inciampare?
A volte si inciampa pur guardando a terra.
A volte non si vedono le stelle pur fissando il cielo.
Perché le cose arrivano quando meno credi.
Però io credo che non sia possibile credere meno di quanto ci credo io.
Perché a furia di aspettare mi comincio a chiedere
se qualcuno non mi abbia lanciato un "salta il turno"
e quindi la mia partita non sia mai cominciata.
Infondo cos'è il destino? Un po' come una partita a carte.
E chi non dice che noi non siamo noi le carte?
Forse il mio giocatore è sfortunato e non riesce a trovare la combinazione vincente.
Forse la prossima mano andrà meglio.
Si, certo. Ancora forse. Ancora aspettiamo.
Ancora guardiamo un po' in cielo, un po' a terra, non si sa mai.