domenica 6 aprile 2008

Banali tristezze ... ??


Sono da poco trascorse le nove di un normalissimo sabato mattina.
Faccio colazione con Clo, latte e biscotti al sole.
E' una mattina di sole, il clima è caldo.
In giardino i colori di fiori primaverili, le prime api stanno già al lavoro.
Mi riprendo lentamente mentre ho i pensieri che corrono già verso l'estate.
Intanto penso alla giornata da passare fuori a sistemare il giardino.
Ammetto che ultimamente sono proprio come il tempo e non sereno variabile,
piuttosto, con 'rovesci sparsi', nonostante non mi sia capitato niente di che,
diciamo che mi lascio un pò abbattere dalle piccolezze giornaliere.
Uno si domanda sempre come si fa a trovare la felicità, come si può rendere felice ...

Di certo so come si può rendere 'infelice' una donna.
E non perchè io sia infelice, anche perchè forse il termine più adatto sarebbe, tendenzialmente triste o per essere più corretti, come si può renderla triste.
Verso sera esco con Clo a fare un po' di spesa, e al ritorno, salendo in macchina

il mio sguardo ha incrociato quello di Manuela Arcuri, era in reggiseno, ben truccata, con un viso talmente perfetto da sembrare dipinto e i capelli assolutamente splendidi, mi guardava ammiccante da quel cartellone pubblicitario, io l'ho guardata con fare di sfida, con i miei capelli legati, i miei jeans e solita camicia, con la mia faccia acqua e sapone e il mio seno che..bhè, diciamo .... va bè
Sono partita, con il primo pensiero 'ma veramente agli uomini piacciono solo donne così?'

...per poi riprendermi dicendo 'ma non basta solo quello!' anche se ammetto che ero meno convinta di quando ho fatto il mio primo pensiero.
Basta poco per rattristire una donna, questo è il punto.

Come quando arrivi di fronte a quella vetrina, vedi quei jeans perfetti, e anche li ti scontri con il cartello pubblicitario, non sai il suo nome, ma lei sta lì, con i capelli al vento, la maglietta corta e quei pantaloni che sembrano disegnati su di lei, praticamente sembra dirti che un pantalone così non può stare male... allora entri, chiedi la taglia, vai nel camerino e provi a infilarli ma non vanno, dici con voce spezzata 'credo mi servirebbe una taglia in più', sbuffi sentendo lei che ti dice che questo modello 'veste stretto' le taglie vestono meno (e qui apro una parentesi: ma se sono state inventate le taglie perchè uno le fa più strette e uno più larghe??? chiusa parentesi), per poi finire con la solita, stronzissima frase: non ce l'ho più la taglia più grande'.

Ti rivesti, ringrazi, e acquisti la taglia che ti è sempre stata, perchè ci devi rientrare nella tua taglia, esci, rivai davanti alla vetrina, riguardi il cartello pubblicitario, e te ne vai...
Dopo tutti questi ed altri pensieri, dovuti forse al mezzo busto prorompente dell'Arcuri o molto più probabilmente dall'ovulazione, ho capito che forse davvero una donna è più facile renderla 'infelice' che 'felice'.

Allora ho capito il vero servizio che ti serve la carta di credito, lei non ti dice mai di 'no', nemmeno quando alla fine quei jeans li hai comprati, nonostante non ci entravi tutta, perchè in quel momento sapeva che non stavi comprando un semplice vestito, ma ti stavi regalando una nuova speranza, un'altra sfida e unmezzo sorriso...


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