domenica 18 gennaio 2009

Un nastro che gira...



Ma è così difficile essere felici? Certo la solita storia è quella del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno, peccato però che noi lo vediamo sempre mezzo vuoto. Forse abbiamo un difetto di produzione nel dna. Sembriamo geneticamente programmati all’infelicità. La felicità l’abbiamo relegata in un cartone con su scritto “Impossibile” al posto di “Fragile”. La felicità è associata all’ impossibile ma visto che oggi tutto è diventato possibile, siamo condannati all’infelicità. Si vuole tutto e magari SUBITO e non si gode più di niente. La grande Carrie (Sex and the city) in uno dei suoi pezzi scrive “Possibile che l’unica cosa che non abbiamo riesce a rovinare tutte quelle che abbiamo?”. Grande Carrie!!! Possibile che ce ne rendiamo conto eppure continuiamo a perseverare? Il problema non è che vogliamo tutto ma che non ci basta più nulla. A volte è dura. E' più facile pensare a ciò che non si ha. Spesso si crede che essere felici sia avere cose che per la maggior parte della gente sono normali. Cose che abbiamo identificato con la felicità: un marito, una casa, un lavoro. Crediamo che l’apparenza sia felicità semplicemente perché otteniamo l’approvazione degli altri. Ma non va proprio così.


Oggi ho seguito Clo in un incontro comunitario, giornata con compagni e genitori, queste cose inizialmente mi mettono un po' in crisi, poi quando sono sul campo di battaglia, scruto attentamente, vado oltre, rimango a guardare da lontano Clo con i suoi compagni, ascolto dialoghi di genitori, e vedo realtà che non invidio per nulla. Anzi.


Torno e mi sento meglio, vedo in Clo una serenità che i figli della famiglia "mulino bianco" non hanno, mariti che sono presenti dietro a ricatti di mogli, e che gli si legge in faccia la "pienezza" di una giornata non passata sul loro divano davanti alle partite.


La scatola avvolta dal nastro con la scritta "impossibile" è aperta, mi appiccico addosso questo abbraccio di felicità, e per stassera me la tengo stretta .... torno a casa dove non mi aspetta nessuno, ma dove rientro con un sorriso, con un bambino speciale al mio fianco, e ci raccontiamo di quanto è stato bravo "zero" il mago che ha intrattenuto bambini e genitori, ricordiamo magie e sorridiamo.


Mi viene in mente una frase di una canzone che mi piace molto:


.......è un nastro che gira
su un mondo che gira di più
vorresti stare giù un giro

o vuoi girare di più? ........




- Liga -




Nessun commento: