mercoledì 12 marzo 2008

... riflessioni febbrili e di ripresa


Mi sono aggirata per casa. Irrequieta. Ho avuto freddo nonostante il piumotto sempre addosso. Questo crollo fisico. Dolori ovunque... e una temperatura che saliva. La luce filtrava sbiadita dalle finestre. Nuvoloni grigi e pioggia sottile. Mi muovevo. Occupando ogni centimentro di questo spazio. Volevo sentirmi. Perchè a volte perdo il senso di me stessa. Pensavo e parlavo da sola. Mi alleggerivo di zavorre che mi schiacciavano sul pavimento freddo... - anche il legno ha il suo freddo - . Sussurravo parole dure e taglienti. Non alzavo la voce. Non ho pianto. No. Non ci sono state lacrime in quei giorni di febbre. Come se la fonte si fosse prosciugata del tutto. Ed è rimasto il sale. Che brucia sulle ferite. E le ferite sulla mia pelle ci sono, visibili, aperte....
Sputare fuori il veleno, la rabbia. E poi placarsi. Respirare. Dimenticare. E' questo che desidero. Inspirare. Espirare. Inspirare. Anestetizzarmi. Dimenticare. Annullare il dolore. Azzerarlo.
Chiudere gli occhi. Per un minuto. Forse più. Perdere il senso del tempo che scorre. Non ha importanza il tempo, non ne ha mai. Ho ne ha troppa. Che tutto passa. Tutto scorre. Tutto si allontana. I ricordi si affievoliscono. Sempre. Il dolore torna, a volte, come quando cambia il tempo, come quelle vecchie ferite che pulsano nei giorni che precedono la pioggia. Certi ricordi dolorosi ti fanno compagnia. Non si può dimenticare. Superare. Oltrepassare. Questo ha senso. E sorridere. Che piove, si. Ma si sa. Non può piovere per sempre.
Stamattina qualche raggio di sole filtrava, la testa pesante ... dolore al collo e alla gola, apro le ante, rimango immobile qualche secondo convinata di non farcela, ma poi mi dico che devo andare, spalanco le finestre, aria libera, mi preparo e si riprende. In ufficio, con una scrivania che richiedeva ordine, vy sa fare ordine, VIA ... ricominciare.
Lascio ancora i miei pensieri impressi qui. Parole rilette a voce bassa. Pensieri che prendo e ne faccio mille pezzi. Li getto in aria come coriandoli nelle mani di bimbi. Che il vento se li porti via.
Io ricomincio a prendermi cura di me.
Che, lontano, nell'aria sento il profumo lieve di una nuova primavera.
Crederci e fare... diceva Max. Forza.

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