venerdì 22 giugno 2007

OFF.... (in preda a una dilagante tristezza)



Si, a volte fare lo struzzo conviene, conviene voltare la faccia in attesa che qualcosa "accada"...Poi ti ritrovi a star male, il dolore, ..... aspetti, ti riprendi e rimani seduta a pensare a quante cose non hai fatto, detto, pensato, toccato, vissuto, visto, amato, odiato, provato, voluto, sognato... E tutto scorre veloce, così veloce che per un attimo ti assale anche un leggero senso di vertigine, il groppo allo stomaco si stringe ancora più impietoso.

E ti rendi conto che hai amato nell'unico modo che potevi amare, hai cercato di capire nell'unico modo che avevi per capire, hai provato a vivere ma, purtroppo, non sei proprio sicura di esserci riuscita appieno. E ti chiedi: "e se adesso mi dicono che non ho più tempo? O meglio, e se mi dicono che il tempo che avrò sarà tanto, ma probabilmente di pessima qualità?" ..... Guardi la persona accanto a te e piangi, perchè tra lo spavento e questo senso di inutilità, i pensieri che ne rimangono sembrano ancora più tristi di quello che è.

...La sensazione di scoramento rimane. E di sbagli ne hai fatti e ne farai. E spesso non sei stata all'altezza delle situazioni e delle persone e, probabilmente, capiterà ancora. E di sensi di colpa pensi di averne fatto il pieno, che alla fine tutto questo vuoto proprio giusto non è. E pensi a Clo, a quante cose deve ancora fare, vedere, toccare, provare, assaggiare, abbracciare, imparare e pensi che si, tu vuoi esserci ed esserci INTERA. Intera e non a metà, com'è accaduto negli ultimi tempi, in cui il troppo tutto ha reso il nulla in cambio...
Che differenza c'è fra vivere e sopravvivere? E dove finisce il giusto e inizia lo sbaglio? Dov'è il limite tra il proprio benessere e quello delle persone che ci stanno accanto?

OFF

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